Ha preso il via, nelle terre siciliane baciate dai colori dell’autunno, la raccolta di un frutto molto gustoso e prelibato la cui prima coltivazione in Europa risale a più di 5 secoli fa.
Il ficodindia, dalla presenza maestosa e possente, con i suoi cladodi, ovvero le sue pale e i suoi fiori, è la pianta che meglio nella storia ha caratterizzato l’irresistibile paesaggio della terra di Sicilia.
Nel cuore della Valle del Belìce, a cavallo tra le province di Agrigento, Trapani e Palermo, a detenere la scettro della coltivazione del ficodindia, è la località di Santa Margherita di Belìce che, con le sue terre ricche di piantagioni, dà vita ad un frutto di altissima qualità. I produttori locali si preparano alla raccolta dei grossi e succulenti “bastardoni”, i cosiddetti frutti tardivi, ottenuti da una seconda fioritura che risulta più abbondante e di qualità. In base a tale consuetudine si distinguono i frutti denominati “agostani”, che maturano già in agosto e che sono di dimensioni ridotte, dai “bastardoni” prelibatezze che arrivano sul mercato proprio nella stagione autunnale.
Ad accogliere la prosperosa fioritura, l’entusiasmo e l’ottimismo dei cittadini di Santa Margherita di Belìce che ogni anno danno vita ad una vera e propria “Festa del raccolto” dove la tanto amata pianta si trasforma in un importante volano di sviluppo turistico, gastronomico e culturale. Ficodindia Fest 2012, il 13 e 14 ottobre, vuole rappresentare la ricchezza di un popolo che crede nella propria terra: incontri, degustazioni, concerti e spettacoli daranno vita ad una due giorni in cui anche le spine avranno un buon sapore. Una festa, quella di Santa Margherita di Belìce che si tinge dei colori dei gustosi frutti: giallo-arancione nella varietà “sulfarina”, rosso porpora nella varietà “sanguigna” e bianco nella “muscaredda”.
Un’area attrezzata sarà allestita all’ingresso del paese per dare la possibilità ai numerosi produttori di vendere il proprio prodotto al dettaglio e all’ingrosso evitando speculazioni e abusivismo. La cittadina di Santa Margherita di Belìce, famosa per aver dato vita a numerose manifestazioni culturali in omaggio a Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del Gattopardo, si prepara dunque ad aprire le porte ai tanti visitatori che vorranno immergersi nei luoghi gattopardi ani, nelle ville, nei giardini e nei musei dove, per l’occasione, saranno previste visite guidate. Non mancheranno laboratori del gusto e itinerari turistici tra i ruderi del vecchio centro distrutto dal terremoto del 1968.
Storia e tradizioni di un paese che torna alla ricchezza della propria terra per continuare a credere nel futuro.
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