Si chiama Stefano ed è uno splendido esemplare di bull dog francese. Ha una peculiarità non propriamente canina, è il candidato unico nella lista del Partito della Rabbia. Ha il suo comitato elettorale a Favara, in corso Vittorio Veneto, i manifesti pubblicitari e i fac simile per convincere gli elettori a votarlo. Ha scelto anche un eloquente ed appropriato slogan: «meglio un cane politico che un politico cane» ed un simbolo, il tricolore con l’impronta della sua zampa. Per comunicare con i potenziali elettori è supportato da un comitato elettorale e ha anche un portavoce, il suo padrone Lillo Bennardo.
«Stefano non è altro che l’essenza del disagio che noi cittadini viviamo quotidianamente – ci dive il signor Bennardo – Stefano soffre l’apatia dei continui saccheggi politici e di tutti i disservizi scaturiti dal loro menefreghismo. Il buon Stefano non è un politico – precisa il sui portavoce ufficiale – ma è una protesta verso la scelleratezza politica nazionale. Stefano è contro la casta ma è a favore delle persone che si prodigano per il bene comune».
Insomma il Partito della Rabbia pare avere le idee chiarissime e vuole veicolarle e fare proseliti. Presso il comitato elettorale di corso Vittorio Veneto si fermano sempre più persone, incuriosite dai manifesti elettorali, ma forse, anche perché condividono lo slogan politico.
«Sul gruppo creato su facebook – ci dice il portavoce – in poche ore abbiamo avuto oltre 1.500 condivisioni».
Una bella soddisfazione per il bull dog Stefano che prosegue con passione, ma con poche parole, la sua campagna elettorale. Un emblematico esempio di sfiducia nella classe politica che potrebbe sfociare in una vera e propria protesta elettorale.
Sicilia Notizie Cronaca Attualità News Politica Economia Lavoro Enogastronomia Sport Viaggi