Last updated on Ottobre 3rd, 2012 at 05:54 pm
I pronostici avventati, le dichiarazioni roboanti a fina partita o le bacchettate pubbliche a giocatori (l’ultima nei confronti di Hernandez accusato di fare troppa vita… notturna), fanno parte del passato di Maurizio Zamparini. Il presidente del Palermo ha invitato i giornalisti a cancellare dalla rubrica il suo numero di telefono: da ieri è uscito (virtualmente) di scena.
Il presente ed il futuro della società sono legati adesso a Pietro Lo Monaco, Amministratore delegato con pieni poteri ed azionista di minoranza della società con il 10% delle quote.
«Io passerò in seconda linea – ha detto Zamparini nella conferenza stampa tenuta allo stadio Barbera – era una decisione già programmata. Lo Monaco, che avevo già cercato lo scorso anno quando si pensava che potesse andare via dal Catania, avrà una quota del Palermo calcio: il 10%, che acquisterà nelle prossime settimane. Questo per farlo entrare nella società a pieno titolo. Io per il momento rimango presidente».
Il giorno della “rivoluzione” rosanero è iniziato presto per Zamparini arrivato in città con la moglie. Una breve riunione con alcuni collaboratori, poi il Cda convocato alla stadio ha ratificato l’ingresso di Pietro Lo Monaco in società. «Io e Lo Monaco ci siamo incontrati un po’ di tempo fa perchè i dieci anni che ho passato a Palermo mi hanno logorato parecchio – ha spiegato Zamparini – la crisi economica richiede molta più attenzione verso le mie aziende e ritengo anche che la lotta, non politica ma di costumi e di principi che ho iniziato con il ‘Movimento per la gente’, vada seguita attentamente. A questo punto io mi ritiro. Resterò presidente, ma senza andare in prima linea».
Zamparini, che al termine della conferenza ha avuto un acceso confronto con un tifoso nel piazzale antistante lo stadio, resta presidente mentre Perinetti ha le valigie pronte e presto lascerà strappando il triennale che aveva firmato appena tre mesi fa. Ieri il direttore generale era a Roma per un problema familiare, ma già dalla prossima settimana il suo addio sarà cosa fatta.
C’è adesso Lo Monaco e non servono altri… direttori.
«Se Perinetti dovesse decidere di andare via, non chiamerei nessun altro – ha sottolineato Lo Monaco – cercherò di gestire l’azienda senza sovrapporre ruoli. Il mio programma? La prima cosa è il bene della mia azienda, ottimizzare i costi al meglio ed essere vicini alla gente. In pratica, rendere produttivo il Palermo».
E sul passato a Catania, è stato chiaro e lineare: «Non nego che in tanta gente ci possa essere un effetto particolare, ma aver gestito le sorti dei rivali storici del Palermo non mi crea problemi e penso neanche alla stragrande maggioranza».
Lo Monaco avrà pieni poteri, gestirà tutti i settori dell’azienda e lavorerà anche alla realizzazione del Centro sportivo (nei pressi di Carini), ma la priorità in questo momento è la squadra. Una squadra in piena crisi che ha perso 4 partite su 5 restando impelagata nel fondo della classifica. Presidente ed amministratore delegato hanno parlato a lungo con Gasperini a pranzo, poi nel pomeriggio hanno incontrato squadra e tecnico al Tenente Onorato di Boccadifalco.
«Non è un buon momento ma ci sono le condizioni per tentare la risalita – ha detto Lo Monaco – il Palermo di oggi è in una posizione non consona, ma purtroppo c’è e chi non è abituato a lottare per la salvezza rischia di entrare in un tunnel che poi spesso porta a sofferenze notevoli. L’idea di base è di concentrarsi sul momento attuale e prendere il meglio da questa squadra. E’ inevitabile, però, che se ci dovessero essere delle situazioni idonee sul mercato a gennaio per migliorare il Palermo, nessuno si tirerebbe indietro. Società satelliti? Si parla di diverse possibilità, non il Messina, ma di formazioni di Serie B o C a cui attingere e che facciano parte direttamente del proprio tessuto».
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