Last updated on Ottobre 1st, 2012 at 04:29 pm
Dopo un periodo in cui sembrava essere stato dimenticato o messo in secondo piano, il legame fra bellezza e Verità cristiana sta tornando alla ribalta. Quella che la tradizione definisce la via della bellezza, viene di nuovo considerata di fondamentale importanza per accostarsi al mistero di Dio e alla Rivelazione biblica. E’ sotto gli occhi di tutti il patrimonio di arte che ha trovato origine e nutrimento nel rapporto con il cristianesimo. Nel bel volume «L’ombra del Divino nell’arte contemporanea» (Cantagalli, pp. 240, euro 18,90), Vittorio Sgarbi sottolinea il fatto che l’esperienza artistica rappresenta una via privilegiata per avvicinarsi al Trascendente.
L’arte non è collegata soltanto con la dimensione sensibile ed emotiva, ma può diventare vero e proprio strumento di conoscenza, e la bellezza – scrive l’autore – esprime «l’idea assoluta di un Dio che è dentro di noi».
Come si legge nella presentazione, Sgarbi indaga con occhio critico alcune prove realizzate da architetti, pittori e scultori, mettendone in luce limiti e slanci per scoprire che «l’ombra del Divino» è la condizione in cui gli artisti si muovono quando si confrontano con il sacro. All’interno del volume, ricco di splendide illustrazioni, è ospitato anche il «Programma iconografico» per la Cattedrale di Noto di monsignor Carlo Chenis, introdotto dalle indicazioni liturgico-teologiche di mons. Mariano Crociata, vescovo emerito di Noto e Segretario CEI.
Sicilia Notizie Cronaca Attualità News Politica Economia Lavoro Enogastronomia Sport Viaggi