Last updated on Ottobre 3rd, 2012 at 06:09 pm
L’occhio e l’orecchio sono subito rapiti: suoni e colori qui, in qualsiasi stagione, sono sempre particolarmente affascinanti. Solo facendo silenzio si ha l’opportunità di entrare in simbiosi con l’ambiente circostante, osservare il volo del chiurlo maggiore, del totano moro, della pettegola, della pavoncella o del beccaccino in inverno, oppure, in estate, quelli del gabbiano corso, della cannaiola, del cannareccione o del pendolino. Marzo, poi, è il mese delle migrazioni e qui, oltre al cavaliere d’Italia, un caratteristico trampoliere dalle lunghe zampe rosse e dal piumaggio bianco e nero, non sarà difficile incontrare l’avocetta, la pernice, le marzaiole, i fischioni e i codoni, solo per citarne alcuni.
Benvenuti al Biviere di Gela, specchio e cuore dell’omonima piana, la seconda più estesa della Sicilia. In quest’area particolarmente fertile, formatasi dall’accumulo dei depositi alluvionali dei fiumi Gela e Dirillo, si trovano diverse aree boschive e ben tre riserve naturali: la Sughereta di Niscemi, la foce del fiume Ippari e il Biviere di Gela, unico lago naturale della piana. A soli otto chilometri da Gela, è una delle più importanti zone umide di tutta la Sicilia, nonché il più grande lago costiero di tutta l’Isola. Area di sosta di numerosi uccelli migratori, dal 1997 è Riserva Naturale Orientata della Regione Sicilia affidata alla gestione della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli), nonché zona umida riconosciuta di importanza internazionale dalla Convenzione di Ramsar. Così come la maggior parte delle aree umide, il Biviere di Gela è una zona importantissima dal punto di vista biologico, ma è un errore considerarla un’area a sè stante. Il Biviere fa parte, infatti, di un ecosistema più grande e complesso, quello della Piana di Gela. Infatti, proprio in quest’area è presente uno degli ecosistemi più ricchi di vita, grazie all’unione di acqua e terra che, insieme, generano ambienti unici e irripetibili per flora e fauna.
Con i suoi cespugli, alberi e piante acquatiche, il Biviere di Gela è casa, rifugio, riparo, habitat naturale e fonte di sostentamento per migliaia di specie animali tra mammiferi, uccelli, pesci, anfibi, rettili e anche insetti. La vegetazione del lago, nonostante i diversi interventi umani, è particolarmente varia. La vegetazione sommersa è caratterizzata dalla brasca e dal ceratofillo comune. La circonferenza vegetativa più interna presenta folti canneti di cannuccia da palude inframmezzati da tife, giunchi, boschetti di tamerici, prati umidi e scirpi in grado di sopportare anche i più lunghi periodi di siccità. La vegetazione del Biviere dà il meglio di se in primavera, quando tra l’intenso profumo di timo e rosmarino selvatico si possono ammirare migliaia di fiori colorati e i prati si ricoprono di orchidee selvatiche, fra cui la rara Ophrys oxyrrhynchos, specie endemica della Sicilia. Nelle zone dunose si può ammirare la ginestra bianca o la rarissima leopoldia gussonei, anche questa specie endemica ma presente solo in alcune aree del litorale del Golfo di Gela.
Il microcosmo del Biviere è un mondo tanto piccolo quanto interessante. Numerosi gli insetti che lo popolano, tra cui la libellula Brachythemis leucosticta e i ditiscidi, di cui il Biviere è una delle località più ricche d’Italia. Sono oltre trenta, infatti, le specie di ditiscidi presenti in questo territorio, in particolare se ne trovano alcune specie tipicamente africane come il Cybister senegalensis e l’Herophydrus guineensis. Tra gli altri insetti sono da annoverare anche i coleotteri acquatici e gli ortotteri, come il cicalone, lo sfingonoto ad ali cerulee ed il coleottero tenebrionide pimelia grossa. Significativa anche la presenza di anfibi e rettili come la biscia, il biacco, il columbro leopardiano, il ramarro dalla gola azzurra, la rana verde e diversi tipi di lucertole.
Nel territorio circostante al Biviere di Gela non di rado si incontrano piccoli mammiferi, soprattutto durante le ore notturne, tra cui donnole, conigli selvatici e volpi. Ma lo spettacolo più affascinante lo offrono certamente gli uccelli. L’avifauna del Biviere di Gela, numerosa e diversificata, da sempre ha attirato visitatori e curiosi. Oltre duecento le specie identificate nella zona: garzette, aironi cenerini e mignattai sono di facile avvistamento, come anche le nitticora, le sgarze ciuffetto e le spatole, che qui nidificano. Fra le anatre che sostano al lago, alcune sono molto rare come la moretta tabaccata, piccola anatra color ruggine, tra le quattro specie italiane a maggiore rischio di estinzione. Altro spettacolo è quello offerto dal martin pescatore che, come una scheggia azzurra, si tuffa nell’acqua per catturare piccoli pesci, oppure quello del coloratissimo gruccione che nidifica nelle pareti di arenaria. Tra le eccellenze del lago Biviere di Gela c’è poi il pollo sultano, una specie tipica degli ambienti umidi, estinto in Sicilia alla fine degli Anni 50 e recentemente reinserito grazie a un apposito programma di ripopolamento. In quest’area umida è possibile anche incontrare uccelli rari come la spatola e il pignattaio, ma sono stati avvistati anche il falco di palude e, più raramente, il piro piro fulvo, il piro piro terek, lo svasso collorosso, il fistione turco ed il gabbiano del pallas. Insomma, il Biviere di Gela è una vera “babele” per birdwatcher, tanto esperti quanto amatoriali.
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