Last updated on Ottobre 3rd, 2012 at 06:09 pm
A poca distanza da Catania, una bellissima costa da riscoprire. Una tappa obbligata per chi visita la Sicilia Orientale, lungo la strada che dalla famosa Taormina conduce alla magica Ragusa.
La Riviera dei Limoni sorge a pochissimi chilometri da Catania, nei territori comunali di Acireale, Aci Catena e Aci Castello. La zona, già nota nell’antichità per le acque termali e per la leggenda di Aci e Galatea (da cui il prefisso «Aci» di molti paesi dei dintorni) è incastonata tra il mar Jonio e l’Etna, lungo un altipiano lavico che declina dolcemente a sud, verso la pianura catanese. Il terreno, molto fertile grazie al suolo vulcanico, è coltivato a limoneti e il prezioso agrume (specialmente il «Verdello» di Aci Catena) è infatti il tesoro locale. La produzione di limoncello, granite al limone, gelati e dolcetti al limone è ricchissima.
Ma la Riviera dei Limoni offre anche bellezze artistiche e naturali. Basti pensare ad Acireale, col suo barocco, la sua via panoramica delle «Chiazzette», la riserva naturale della Timpa; oppure alla fortezza normanna di Aci Castello (nel cui comune ricade Aci Trezza, sito intatto dei «Malavoglia» di Verga); o ancora alle chiese e le terme romane di Aci Catena.
Il mare acese è rinomato come tra i più pescosi del Mediterraneo. È infatti chiamato «Vigna de’ marinai» per la sua leggendaria abbondanza di pesci, tanto che i pescatori sembrano quasi vendemmiare. La costa acese è ampia e variegata da Capo Mulini a Pozzillo, passando da Santa Maria la Scala e Santa Tecla.
Capo Mulini è l’antico approdo d’origine greca caratterizzato da un ampio golfo dal quale è possibile ammirare l’isola Lachea e i Faraglioni di Acitrezza.
Santa Caterina offre invece una suggestiva terrazza panoramica a picco sul mare, sulla riserva della Timpa e un’incantevole veduta sul Mar Ionio che spazia da Taormina a Siracusa.
Il borgo marinaro di Santa Maria la Scala è un antico villaggio di pescatori, protetto dal costone lavico della Timpa. Il paesino è raggiungibile anche dall’antica via delle «chiazzette» offrendo un seducente percorso tra le bellezze naturalistiche e paesaggistiche della riserva e della frastagliata scogliera. Qui tra le «cocole» (piccoli sassi di pietra lavica) grigie scorre il fiume Aci, il cui mito è l’emblema della città di Acireale.
Il borgo è caratterizzato dai palazzi signorili, le case modeste dei pescatori e la chiesa dedicata alla Madonna della Scala. In occasione della sua festa, l’ultima domenica d’agosto ha luogo la folcloristica gara tra le barche degli «schetti» (scapoli) e dei «maritati» (sposati). Le due barche sfidanti sono veri e propri gioielli decorati con disegni simbolici, antropomorfi e geometrici che ricordano la cultura fenicia e punica.
Santa Tecla è un antico borgo marinaro a ridosso della costa acese, sorto tra agrumeti, ulivi e mandorli coltivati ai piedi del selvaggio costone lavico caratterizzato dalla macchia mediterranea.
Proseguendo ci si incontra un altro paese costiero chiamato Stazzo, tipico per l’alta scogliera nera d’origine lavica. Infine vi è il paese di Pozzillo noto per le sue sorgenti oligominerali, i vicini e floridi limoneti e l’imponente scogliera lavica.
La Timpa di Acireale è stata dichiarata riserva naturale nel 1999 per il suo elevato interesse e valore di tipo naturalistico, geologico, faunistico e vegetativo.
Sebbene essa sia compresa in un territorio fortemente antropizzato, segnato da insediamenti frequenti e da un uso del suolo molto articolato, da numerose vie di collegamento tra Acireale e le sue frazioni marine, affascina ancora per la sua particolare bellezza.
La riserva si sviluppa in un lungo tratto a precipizio sul mare per una lunghezza di circa 6 km, con livelli altitudinali da poche decine di metri chiamate Acque Grandi, sino a più di 200 metri dal livello del mare. Essa inoltre si divide in due aree: zona A (riserva) e zona B (pre-riserva) al fine di garantire alla Timpa sempre un efficiente sistema di tutela ambientale.
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