Last updated on Ottobre 4th, 2012 at 12:20 pm
Non c’è emergenza che tenga davanti al caro benzina e alla crisi: andatelo a dire a Nicola Venuto, sindaco di Saponara, il piccolo centro tirrenico del Messinese che il 22 novembre ha tributato all’alluvione 3 vittime. E che due sere fa si è trovato a fare i conti di nuovo con la paura. Un pomeriggio di pioggia scrosciante e le strade hanno collassato, riempiendosi di fango, mentre i versanti della collina minacciavano di scivolare sull’abitato. Il primo cittadino ha chiesto l’intervento dei mezzi della Provincia, che ha risposto: i mezzi sono fermi in garage, non ci sono i soldi per la benzina.
Venuto, ancora furioso, medita la denuncia. Uno schiaffo per Saponara che il 22 novembre è stata travolta da una tremenda frana dovuta alla pioggia. Frana costata la vita al piccolo Luca Vinci e a Giuseppe e Luigi Valla, padre e figlio. Dopo il ritorno a casa di gran parte dei quasi 500 sfollati, a Saponara erano partiti da poco gli interventi di messa in sicurezza e ripristino delle zone più disastrate. Anche per questo lungo le strade c’era diverso materiale di cantiere, che è andato ad aggravare le condizioni di pericolo. Le strade, rese inagibili dal fango, hanno convinto il sindaco a chiudere le scuole per precauzione. Ieri mattina l’ordinanza è stata revocata per alcuni plessi, giudicati sicuri. Per molti alunni, però, è stato impossibile arrivarci, visto le condizioni delle vie d’accesso.
Intanto giovedì pomeriggio con l’acquazzone è tornata la paura anche a Messina. Sotto l’acqua, infatti, ha dato segni di cedimento anche il viadotto Ritiro, mettendo in pericolo 12 famiglie. Una pioggia di calcinacci è caduta sulla sottostante palazzina Siaf, danneggiando diverse auto e parte della palazzina. Il viadotto si è letteralmente “mosso” sotto il peso dell’acqua, producendo un rumore assordante, lo spostamento degli oggetti in casa e il panico per tutti. Gli abitanti invocano da tempo un intervento delle istituzioni, visto che non è la prima volta che il cavalcavia della tangenziale della A20 perde pezzi. Il viadotto è quello su cui dovrebbe innestarsi il giunto per il nuovo svincolo Giostra-Annunziata.
Feroci le polemiche tra l’ex sindaco, Giuseppe Buzzanca, che premeva per il completamento dell’opera e scaricava sul Consorzio autostrade i ritardi, e il capo del Genio civile Gaetano Sciacca, che ha sempre lanciato moniti sulla mancata sicurezza del viadotto. Recentemente è intervenuta la magistratura, che ha avviato un’inchiesta. L’impressione è che i provvedimenti non si faranno attendere. Complicati, però, quelli possibili: lo sgombero dell’abitato sottostante o i sigilli al viadotto, sul tratto compreso tra la barriera di Villafranca e quella di Boccetta. Unica via di accesso, quindi, alla Messina-Palermo.
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