Last updated on Ottobre 1st, 2012 at 04:17 pm
C’era da aspettarselo. Gli operatori commerciali del settore ortofrutta hanno manifestato pubblicamente il loro malessere per l’attività svolta ormai da oltre un anno dai due mercati dell’agricoltore operativi in città, quello aperto su iniziativa comunale e attraverso un finanziamento regionale e quello promosso quasi contemporaneamente da una delle organizzazioni professionali agricole.
Il “Mercato dell’agricoltore” che si svolge due volte alla settimana nello spazio antistante lo stadio comunale e il mercato “Campagna amica” della Coldiretti, avrebbero messo in difficoltà le attività commerciali all’ingrosso ed al dettaglio. E per manifestare questo stato di disagio, gli operatori commerciali del comparto hanno dato vita ad una raccolta di firme con cui chiedono al Comune di rimodulare o revisionare il regolamento comunale riguardante l’attività dei due mercati.
Firmatari sono i dieci concessionari dei box del mercato dell’ortofrutta all’ingrosso di via Pompei e una cinquantina di rivendite alimentari, frutta e verdura della città. Il successo della formula dal produttore al consumatore dei due mercati cosiddetti del contadino, sta avendo effetti negativi per le altre rivendite di ortofrutta. La richiesta di revisione del regolamento scaturisce proprio dal fatto che i mercati all’aperto consentono al consumatore di avere la disponibilità di prodotti freschi e con un prezzo leggermente inferiore rispetto a quello che possono fare i supermercati o le attività commerciali di ortofrutta. Si dice che gli operatori che hanno sottoscritto la petizione popolare chiederanno di ridimensionare le giornate di apertura per i mercati all’aperto, che oggi coprono quattro giorni su sei.
Un effetto della crisi economica che colpisce un po’ tutti e il fisiologico risultato della decisione fatta un paio di anni fa dalla Regione Sicilia di aiutare i produttori agricoli consentendo loro di diventare commercianti e proporre la produzione con la formula dal produttore al consumatore, scavalcando, quindi, alcuni passaggi della filiera commerciale.
La conseguenza negativa si ripercuote ora su un altro settore produttivo della città ed il compito di trovare una soluzione spetterà al prossimo consiglio comunale ed alla prossima amministrazione.
Sicilia Notizie Cronaca Attualità News Politica Economia Lavoro Enogastronomia Sport Viaggi