Last updated on Ottobre 1st, 2012 at 04:13 pm
Il Comune continua a trascinarsi dietro storie di risarcimento danni a cittadini che si sono visti danneggiare la loro vettura per le cattive condizioni del manto stradale.
E succede anche che l’ente si costituisca in giudizio anche quando i danni sono di poche centinaia di euro. E’ il caso di un episodio risalente al maggio del 2005, quando una sera in via Cava dei Tirreni un automobilista danneggia la propria Wolkswagen Golf finendo dentro una grossa buca non segnalata esistente sulla sede stradale priva di segnalazione luminosa. La zona era stata interessata da lavori alla rete idrica e l’automobilista chiede di essere risarcito all’Ente acquedotti siciliani, all’epoca gestore della condotta idrica cittadina. L’uomo si rivolse ad un legale chiedendo il risarcimento del danno materiale cagionato all’autovettura. L’Eas si costituì anch’esso in giudizio, eccependo la nullità dell’atto di citazione, che a quanto pare era generico e conteneva una esposizione dei fatti incompleta. Eccepiva, inoltre, che in quel periodo non erano stati eseguiti lavori nella zona in questione, rilevando che ogni eventuale responsabilità ricadeva in ogni caso sul Comune, che avrebbe omesso di effettuare la manutenzione dell’arteria stradale e di segnalare lo stato di pericolo dei luoghi. Anche l’ente locale, coinvolto nel giudizio, pose delle eccezioni alla richiesta di risarcimento danni. Dopo anni di contenzioso, il giudice di pace dichiarò il Comune unico responsabile del danno materiale causato alla vettura, determinando un risarcimento di danno patrimoniale per un ammontare di 418 euro e 622 di spese processuali sostenute nel giudizio dall’automobilista.
Ma il caso, dilungatosi per ben sette anni, non termina qui: il Comune nei giorni scorsi ha deciso di proporre ricorso avverso alla sentenza emessa dal giudice di pace, ritenendola errata. La proposta, avanzata dal settore affari legali del Comune, è stata accolta dalla giunta comunale e con tale determinazione l’ente decide di dare seguito al contenzioso, impugnando la sentenza dinanzi al tribunale e incaricando della rappresentanza a difesa il proprio legale, già difensore dell’ente nel precedente grado di giudizio. Nonostante l’esiguo importo, il Comune di Sciacca ha deciso di non arrendersi, rischiando di dovere pagare altre spese legali.
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