Last updated on Ottobre 3rd, 2012 at 11:37 am
A scendere sul piede di guerra non sono solo gli agricoltori e le organizzazioni professionali, ma anche le Amministrazioni di quei 5 Comuni agrigentini che devono pagare l’Imu sui terreni agricoli perché considerati ricchi e prosperi di benessere economico.
E’ stato il sindaco di Ribera Carmelo Pace, dopo le riunioni organizzate nei giorni scorsi dalla Cia di Ribera con la presenza dei responsabili locali, provinciali e regionali (Caruana, Di Falco e Guerrieri) del sindacato agricolo, a promuovere per mercoledì prossimo, alle 17, in Municipio, un vertice di sindaci e di amministratori comunali di Sciacca, Ribera, Menfi, Bivona e Lampedusa, che sono i soli Comuni agrigentini a pagare l’Imu sui terreni agricoli, contrariamente agli altri 38 che ne sono esenti perché comuni ad economia svantaggiata.
«Ci appelliamo ai parlamentari regionali e nazionali – scrive il sindaco Pace in una nota diffusa alla stampa – affinché pongano rimedio a questa situazione che è assurda. È incomprensibile che alcuni comuni debbano essere tassati e altri no. L’incontro di mercoledì prossimo sarà un altro step importante, ma non l’ultimo. Non ci fermeremo fino a quando non si troverà la soluzione che tutti noi auspichiamo».
Alla riunione prenderanno parte anche i rappresentanti locali e provinciali delle organizzazioni professionali della Cia, della Coldiretti e della Confagricoltura che giorni scorsi avevano auspicato da parte delle cinque amministrazioni comunali interessate la redazione di una delibera di Giunta o di Consiglio, per comune, da inviare al governo nazionale e per coinvolgere nell’operazione anche i parlamentari siciliani dell’Unione Europea.
La tassazione dei terreni agricoli di tali comuni pare che risalga agli anni ’80 quando l’agricoltura era fiorente, contrariamente alla grave situazione odierna quando migliaia di aziende agricole chiudono perché le spese sono maggiori dei ricavi.
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