Last updated on Ottobre 3rd, 2012 at 11:23 am
Santa Marina di Salina nell’arcipelago delle Eolie, Pollica nel Cilento e la sarda Posada sono le località balneari migliori per una vacanza estiva all’insegna dell’ecosostenibilità. A incoronare i tre comuni è la “Guida Blu” di Legambiente e Touring Club, che da dodici anni assegna le “5 vele” – il massimo riconoscimento – alle destinazioni marine e lacustri della Penisola.
Tre le siciliane
Tutela della natura, qualità delle acque e bellezza del paesaggio, ma anche accessbilità, qualità dei servizi e cura dei beni storici e artistici sono i criteri di valutazione che quest’anno hanno portato ad assegnare le “5 vele¨ a tredici comuni italiani.
A Santa Marina Salina, Pollica e Posada, sul podio, seguono le grossetane Castiglione della Pescaia e Capalbio. In Sardegna, prima regione italiana, sono premiate anche Villasmius, Bosa e Baunei, mentre la Sicilia piazza nella rosa dei vincitori anche San Vito Lo Capo e Noto. La Basilicata entra in classifica con Maratea; la Puglia con Ostuni e Melendugno.
Sul fronte lacustre l’eccellenza si concentra in Trentino Alto Adige, che conquista l’intero podio con Appiano sulla Strada del Vino (lago di Monticolo), Fiè allo Sciliar (lago di Fiè) e Molveno (lago di Molveno). Ottengono le “5 vele” anche la Lombardia con Bellagio (lago di Como), la Toscana con Massa Marittima (lago dell’Accesa) e l’Umbria con Tuoro sul Trasimeno (lago Trasimeno).
Accanto alle eccellenze, numerosi i comuni premiati con un numero inferiore di “vele”, per un totale di 378 località che mettono in mostra, seppur in diverse misure, i vantaggi economici del turismo sostenibile.
«Il 56% degli italiani, stando a un sondaggio Ipr, sono disponibili a pagare qualcosa in più se c’è garanzia per l’ambiente», spiega il responsabile Mare di Legambiente, Sebastiano Venneri, che sottolinea come «un’analisi dei Comuni con le “5 vele” mostri un trend di crescita della domanda turistica più ampio rispetto alla crescita della media delle località balneari».
La tendenza, osserva il presidente del Touring Club Italiano Franco Iseppi, mette in luce «una domanda di turismo diversa rispetto alle classiche vacanze balneari, più personale, in cui assumono peso parametri immateriali come l’ambiente». A intravedersi, rimarca, è «la domanda futura del turismo, dove il “come” diventa importante quanto il “dove” e il “perché”».
Tassa di sbarco
Purtroppo, per chi sceglierà le Eolie come meta estiva, peserà la tassa di sbarco che il Comune di Lipari si appresta ad adottare sulla scia di Capri.
«Applicheremo la tassa di sbarco. Come a Capri anche noi ci avvieremo in questo percorso. La tassa di sbarco è necessaria. È l’unico modo per avere delle risorse da riutilizzare quantomeno per accogliere bene il turista migliorando i nostri servizi» annuncia il presidente del consiglio comunale di Lipari, la più grande isola delle Eolie, Adolfo Sabatini.
«Non è una azione coercitiva – aggiunge – o si vuole, per questo, “spennare| il turista. Non abbiamo ancora deciso il costo. So che l’isola di Salina ha già applicato 1,50 euro. Ci riuniremo con il sindaco Giorgianni, il consiglio comunale – conclude Sabatini – e faremo delle riunioni preliminari per poi decidere una proposta che sia congrua nell’interesse del turista e della nostra comunità».
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