Last updated on Ottobre 3rd, 2012 at 11:21 am
Resta solo un italiano rapito nel mondo: Giovanni Lo Porto.
Il cooperante siciliano (Palermo) è stato rapito il 19 gennaio 2012 a Multan, nella provincia centro-occidentale del Punjab, e poi venduto ad un gruppo filo-qaedista pakistano.
Giovanni Lo Porto 35 anni operava nel sud del Punjab (Pakistan), nell’ambito di un progetto che prevedeva la costruzione di alloggi per famiglie rimaste senza casa a causa di un violento alluvione. Una vaga e poco chiara rivendicazione da parte di un presunto comandante militare talebano ha contribuito solamente ad ingarbugliare la faccenda. Giovanni è stato prelevato dalla sede dell’Ong per cui lavorava Welt Hunger…Hife (Aiuto alla fame nel mondo) insieme ad un collega tedesco, nel distretto di Multan della provincia del nord ovest pachistano.
Giovanni è un ragazzo coraggioso e generoso, così come lo definiscono i suoi amici: “Giovanni è sempre in giro per la sua attività, in cui crede molto, che svolge generosamente e con passione perché è felice di aiutare gli altri. Non lo vediamo spesso, ma ci sentiamo e ci ha sempre detto di essere soddisfatto del lavoro che fa“.
L’incertezza sulla sorte del loro caro spinge i familiari a lanciare un appello: “Lo Stato ci aiuti. Ci affidiamo alle autorità, al Governo, perché il nostro Giovanni torni al più presto a casa sano e salvo. Restiamo costantemente in attesa di notizie“.
Mentre le istituzioni perpetuano il loro silenzio, la rete si mobilita. E’ stata indetta infatti per il 19 settembre 2012, una campagna a favore del rilascio del cooperante siciliano che invita gli aderenti a pubblicare sul proprio profilo facebook o twitter la foto di Giovanni Lo Porto.
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