Last updated on Ottobre 2nd, 2012 at 11:10 pm
Altro stop per bilancio e finanziaria, mentre i tempi stringono e, se non si pigia sull’acceleratore, il rischio di commissariamento è dietro l’angolo. Con conseguente scioglimento della legislatura, decadenza del presidente della Regione ed anticipate elezioni regionali. Buon per i figli d’Ercole, perché non avrebbero il timore di vedere decurtati di venti seggi la dotazione di Sala d’Ercole. Infatti, il relativo percorso della riforma è appena ai primi passi: al Senato sarà in Aula il 17 aprile, unitamente alla riforma delle altre Regioni autonome. I tempi sono lunghi, si farebbe in tempo solo in caso di conclusione naturale della legislatura.
Andiamo alla cronaca della giornata. In base a quanto concordato dai capigruppo, prima delle festività di Pasqua, ieri si sarebbe dovuto svolgere la commissione Bilancio per una revisione dei documenti finanziari e oggi la seduta dell’Ars. Prevista per la mattinata, in assenza del governo, la commissione è stata rinviata al pomeriggio. Per lo stesso motivo è stata aggiornata a questa mattina. «Aspettiamo l’arrivo del presidente della Regione, Lombardo, che si trova a Catania per il completamento delle liste per le amministrative», ha spiegato il presidente della commissione, Savona, parlando con i giornalisti. «So che per completare le carte della manovra finanziaria – ha aggiunto – i tecnici hanno lavorato fino a tarda notte. La cosa principale a cui dobbiamo pensare è mettere in sicurezza il bilancio. Auspichiamo che si riesca a dare il via libera in commissione e ad approvare la manovra in Aula entro domani. Noi, dal canto nostro, siamo vigili per sapere cosa accade in quelle carte». Savona ha poi aggiunto: «Credo che dal riesame dei capitoli della finanziaria ci sarà un risparmio di circa 170 milioni».
Dove saranno presi? Si procederebbe ad un taglio orizzontale del 5% della vecchia e tanto giustamente contestata tabella H (ora diventata B), ma la sostanza è la stessa. Il ricavo sarebbe abbastanza modesto anche se, come auspicabile, la discussa tabella venisse del tutto abolita. La somma complessiva in essa contenuta ammonta a poco più di ottanta milioni decurtata del 5% si ricaverebbero appena 4 milioni. Tranne che il taglio orizzontale non sia esteso a tutta la manovra.
Da rilevare che il bilancio già era stato definito dall’Ars nel suo articolato. Si trattava solo di metterlo definitivamente in votazione, in attesa della finanziaria. Come è noto, camminano di pari passo. Ma nel corso di un incontro informale col presidente della Regione, Lombardo, il Commissario dello Stato, Aronica, avrebbe rilevato che il bilancio, così come era stato definito, si sarebbe prestato a contestazione e quindi a impugnativa, per mancanza di quadratura dei conti.
Per quello che vale ai fini dell’immediato, oggi a Roma, su richiesta della Regione, è previsto un tavolo tecnico col governo per valutare gli effetti delle due recenti sentenze della Consulta: aprirebbero nuove opportunità per la Sicilia ai fini della manovra finanziaria. Le due sentenze hanno dato una chiara interpretazione sulla spettanza alla nostra Regione del gettito dei tributi riscossi sul proprio territorio e sulla necessità di negoziare e sulla necessità di negoziare la perequazione infrastrutturale. Come afferma l’assessore Armao, «i principi riportati nelle due sentenze aprono nuove prospettive». Ma i tempi della trattativa sono lunghi e la Regione deve varare la sua manovra entro il 30 aprile.
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