Le prime battute di questa nuova stagione di MotoGP ci stanno facendo capire determinate cose, soprattutto in relazione ai piloti azzurri. La nuova generazione di piloti, guidata da Enea Bastianini e Francesco Bagnaia, sta mostrando delle difficoltà piuttosto evidenti con la pioggia. Quest’ultimo, inoltre, anche a guardare le cifre delle scommesse sui GP di MotoGP resta tra i grandi favoriti per la vittoria finale, motivo per il quale dovrà sviluppare ancora di più le sue qualità. Il discorso potrà risultare inutile o banale, ma allo stesso tempo potrebbe svelarci delle caratteristiche, che sanno più di debolezze, dei nuovi piloti italiani. Quando la pista si bagna, infatti, i più giovani rappresentanti del nostro paese sembrano andare in grande difficoltà, andando decisamente in controtendenza rispetto al passato.
Gli azzurri, in condizioni precarie come queste, si esaltavano e spesso trovavano risultati assolutamente soddisfacenti. Ripensando a Valentino Rossi, ritiratosi al termine della scorsa stagione, la sua ultima vittoria fu segnata proprio dalla pioggia, anche se, arrivando nel finale di gara, quest’ultima non aveva costretto i piloti all’utilizzo delle gomme rain. Restando sempre in tempi piuttosto recenti, un altro pilota italiano che si esaltava in questo senso era Danilo Petrucci, che sulla pista bagnata dava libero sfogo alle sue capacità, insidiando i piloti al comando della gara. Tuttavia, il riferimento è a due piloti che si sono ritirati e che appartengono ad una generazione diversa rispetto a quella attuale. Non a caso Mandalika, ad esempio, non è stata una tappa di certo positiva per gli azzurri.
Il miglior piazzamento è stato il settimo posto di Franco Morbidelli, che tra l’altro, avendo un’età avanzata rispetto ai suoi colleghi connazionali, ha effettuato un percorso totalmente differente dal punto di vista agonistico. Qualcosa di positivo si è visto certamente a Portimao con Marco Bezzecchi, ma un caso isolato non può di certo portarci a definire il classe 1998 uno specialista del bagnato. Coloro che guidano la nuova generazione di piloti italiani, Bastianini e Bagnaia, fanno tanta fatica sotto la pioggia. Questo, tuttavia, può essere spiegato analizzando lo stile di guida di entrambi, che evidentemente non va troppo d’accordo con un certo tipo di condizione atmosferica. Entrambi i piloti tendono a guidare la moto in maniera decisamente pulita, una caratteristica che ha giovato in particolar modo a Bagnaia.
Bastianini, dal canto suo, ha dimostrato più volte di poter fare la differenza nelle parti finali delle gare, tanto da recuperare in diverse situazioni di svantaggio. Le qualità dei due sotto alla pioggia si trasformano in aspetti negativi, soprattutto facendo riferimento al riminese. La sensazione è che stia crescendo una generazione di piloti in netto contrasto con la pioggia e, di conseguenza, con le generazioni a cui siamo stati abituati fino a poco tempo fa. Una spiegazione valida, anche se la situazione va tenuta attentamente sotto controllo ed eventualmente corretta, può essere data dall’inesperienza dei piloti. Bastianini ha corso pochissimo in determinate circostanze, mentre Bagnaia, durante gli ultimi giri della scorsa stagione sotto il diluvio, ha dimostrato di potersela cavare piuttosto bene.
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