Serie A, i cinque temi della 18esima giornata

Serie A, i cinque temi della 18esima giornata

A giudicare dal terremoto che si è registrato nelle quote scudetto dei più conosciuti siti di scommessi online in Italia, elencati anche su casinosicurionline.net, la 18esima giornata potrebbe aver rappresentato un crocevia fondamentale in questo campionato. Andiamo ad analizzare i cinque temi più “caldi” che il turno appena concluso ha lasciato in eredità.

Passaggio di testimone

Mai, negli ultimi dieci anni, la Juventus è apparsa così inferiore ad un rivale, almeno in Italia. La vittoria dell’Inter va oltre il 2-0 finale, è una dimostrazione di forza palese. La Juve è stata sopraffatta proprio con le armi che l’hanno resa inavvicinabile per nove anni: ritmo, fame, intensità, fisicità e un centrocampo dominante. L’Inter di Conte ha probabilmente compiuto l’ultimo step che serviva per puntare con estrema decisione allo scudetto, non può più nascondersi. Al di là del secondo posto alle spalle del Milan (-3) e di un vantaggio comunque non definitivo sui bianconeri (distanti sette punti ma con una partita in meno), i nerazzurri sono al passaggio di testimone.

Passato il momento nero del Napoli?

Chissà se nella lotta al primato possa rientrare definitivamente anche il Napoli. I partenopei, dopo aver chiuso l’anno zoppicando (un punto in tre partite), avevano inaugurato l’anno con diversi punti interrogativi: vittoria stentata ad Udine, clamoroso k.o. interno con lo Spezia. Ma col 6-0 alla Fiorentina, gli uomini di Gattuso hanno ritrovato gol, serenità e classifica: terzo posto, a -6 dall’Inter e con la partita da recuperare con la Juve. Il tutto, lo ricordiamo, senza Osimhen e Mertens. Dovesse restare in scia fino al loro rientro, il Napoli può davvero essere l’outsider di questo campionato.

La rinascita della Lazio

Inversione di tendenza anche in casa Lazio che, dopo una prima parte di stagione oggettivamente condizionata dalle tante assenze è tornata nel gruppone di testa dopo un derby dominato dal primo all’ultimo minuto. Inzaghi è vicino al rinnovo, meritatissimo, fino al 2024: la sua Lazio, quando è al massimo dei giri, è una macchina da guerra e ne ha fatto le spese una Roma semplicemente annichilita. Fonseca aveva illuso di poter tenere un ritmo scudetto: un punto in due partite, forse è meglio concentrarsi sul quarto posto e su qualche innesto mirato nel calciomercato invernale.

Fiorentina e Torino flop

Due grandi del nostro calcio sono in grossa crisi. La Fiorentina è stata umiliata al Maradona, il 6-0 incassato dal Napoli è una macchia che difficilmente verrà cancellata nell’immediato. Prandelli ha una media punti inferiore a quella di Iachini, l’ex c.t. della Nazionale non riesce a far cambiar marcia ai suoi, al di là del 3-0 in casa con la Juve che prima di Natale aveva illuso tutto l’ambiente. Il vantaggio su Torino e Parma, appaiate al penultimo posto, è di 4 punti, i margini di errore sono minimi.

E proprio il Torino proverà a svoltare col cambio allenatore: Giampaolo è stato esonerato dopo 13 punti in 18 giornate e lo 0-0 casalingo contro lo Spezia, in inferiorità numerica per quasi 90 minuti. Il Toro aveva perso lo spirito che lo ha sempre contraddistinto e ora la missione salvezza è affidata a Davide Nicola che, da subentrato, lo scorso anno ha salvato il Genoa (nel 2017 conquistò anche una storica permanenza in A col Crotone).

Ballardini ok

Di certo il cambio in panchina è servito proprio al Genoa: Per Ballardini il pareggio a Bergamo, contro l’Atalanta, rappresenta l’ottavo punto in 5 partite, più di quanto aveva raccolto Maran in 13 giornate. Il Genoa è uscito fuori dalla zona retrocessione e, di questo passo, può allontanarsi presto dalle zone calde della classifica.

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