Last updated on Settembre 3rd, 2020 at 05:10 pm
Ogni sistema di pagamento, anche il più moderno e informatizzato, deve rispettare i principi teorici della partita doppia. Ovvero sussiste la necessità di avere registro contabile che tenga conto dei movimenti “dare e avere”. Questa operazione di scrittura è gestita secondo tre principi: autorità, affidabilità, riservatezza.
Con la diffusione dell’informatica abbiamo assistito alla digitalizzazione dello scambio. La tecnologia della blockchain può considerarsi un’evoluzione della partita doppia dove, all’interno del sistema, i nodi della rete ne approvano la loro integrità. Il registro si può considerare pertanto pubblico, consultabile e distribuito. Le identità sono mascherate da stringhe pseudonime alfanumeriche, mentre la scrittura contabile viene effettuata tramite un complesso procedimento di crittografia a doppia chiave.
Se oggi viviamo un moderato ma progressivo dualismo tra queste due “filosofie economiche (contabilità “classica” e quella legata alla tecnologia della “blockchain”) molto presto invece arriveremo ad una situazione di forte diffusione e competizione, dove questi due sottoinsiemi economici hanno bisogno di dialogare e commerciare.
L’opportunità pertanto è quella di riconcepire e integrare una contabilità pubblica e pseudomina (esempio: Bitcoin) con quella privata, centralizzata e anagrafica basata sui principi contabili della partita doppia. La sfida del Bitcoin non sarà soltanto quella di immaginare una piattaforma software d’intermediazione tra questi due mondi, ma quella di creare una nuova infrastruttura tecnologica, economica e di mercato che inizi a operare in presenza di transazioni matematicamente certe e pubblicamente certificate.
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