La Sicilia rischia di perdere oltre 630 milioni messi a disposizione dall’Unione europea. Lo ha detto il deputato europeo del Movimento cinque stelle, Ignazio Corrao, a proposito del mancato utilizzo dei fondi territorializzati che vanno sotto il nome di Agende urbane, Aree interne e Gruppi di azione locale, tutti a rischio disimpegno per la mancata spesa.
“Quella dei fondi territorializzati potrebbe essere l’ennesima occasione persa miserabilmente dalla Sicilia: si tratta dei 630 milioni di euro di fondi Ue previsti per determinati strumenti che potrebbero essere utilissimi per gli enti locali”.
Una mancata programmazione dei Fondi europei che, ancora una volta, fa emergere tutti i limiti tecnici dei territori. Zone geografiche, come quelle delle Terre Sicane, Nebrodi, Madonie, Calatino e Simeto-Etna, che da questi fondi potrebbero uscire dalle grandi difficoltà economiche.
“Si tratta – ha detto – di cifra enorme, che se ben utilizzata potrebbe cambiare il volto della Sicilia e che nei programmi avrebbe dovuto risollevare le sorti dei comuni in stato di isolamento dei Comuni e che invece così non è stato anche per l’assenza di supporto della Regione Siciliana verso gli enti locali. A questo punto serve un miracolo per non perderli. Il governo regionale si dia una mossa”.
“Si tratta di strumenti – ha spiegato Corrao – che potrebbero fornire alle aree interne come le Madonie, il Simeto, i Nebrodi, le Terre sicane e il Calatino, servizi essenziali, strumenti di finanziamento per le piccole imprese, fondi per infrastrutture fondamentali per lo sviluppo del territorio e per bloccare l’emorragia dei giovani e il depopolamento. Stessa cosa vale per i Gal, che dovrebbero contribuire allo sviluppo rurale, ma che invece sono in notevole ritardo nell’attuazione”.
“Anche per le Agende urbane – ha sottolineato il deputato europeo – potrebbe esserci il rischio drammatico di un’occasione persa: Città come Gela, Vittoria, Trapani, Caltanissetta potrebbero veder sfumare l’occasione storica di avere risorse per l’agenda digitale, le aziende del territorio, lo sviluppo ecosostenibile urbano. Cosa pensa di fare adesso la Regione per recuperare il ritardo ed evitare di buttare in mare l’ennesima occasione? È vero che il tallone d’Achille è la pressoché totale mancanza di progettazione esecutiva e definitiva nei Comuni, ma la Regione è stata del tutto assente nel sostenere gli enti locali in difficoltà”.
“Serve – ha concluso – una concertazione per la riprogrammazione e la creazione di un parco progetti per non far perdere queste risorse ai territori anche in futuro. Musumeci si dia una mossa e dia il massimo per recuperare il tempo perso”.
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