Leone e Maggiore sono stati processati con rito abbreviato e condannati a diciotto mesi di reclusione ciascuno, oltre al pagamento di 4 mila euro.
Nello scorso mese di luglio sono stati fermati dai carabinieri e posti ai domiciliari per detenzione al fine di spaccio di duecento grammi di hashish. Ieri sera il giudice monocratico del Tribunale di Sciacca Roberta Nodari ha condannato Aldo Leone, di 46 anni, insieme a Calogero Maggiore, di 25, entrambi di Menfi, a un anno e 6 mesi di reclusione e al pagamento di 4 mila euro di multa ciascuno.
Aldo Leone è incensurato, mentre Calogero Maggiore ha precedenti di polizia giudiziaria. La sentenza è stata emessa al termine del processo che è stato celebrato con il rito abbreviato. Il pubblico ministero d’udienza Carlo Boranga, aveva chiesto la condanna dei due imputati ad un anno e 8 mesi ciascuno di reclusione e come pena accessoria di 5 mila euro.
L’avvocato Calogero Lanzarone (in foto), a conclusione della sua arringa si era pronunciato per l’assoluzione di entrambi. I carabinieri, nell’ambito del piano di controllo del territorio disposto da comando provinciale di Agrigento sul contrasto al traffico delle sostanze stupefacenti, avevano predisposto ed attuato durante quella notte, un servizio finalizzato a prevenire e reprimere il fenomeno dello spaccio. I militari della stazione di Santa Margherita di Belice e del Nucleo Operativo della compagnia di Sciacca hanno proceduto ai due arresti.
Leone e Maggiore erano a bordo di un’auto, una Renault Clio, condotta dal primo, ma non di sua proprietà. Alla vista dei militari, impegnati in un posto di controllo, avrebbero invertito repentinamente il sensodi marcia e sono stati inseguiti e bloccati. Poco prima avrebbero lanciato dal finestrino, tentando di disfarsene, la sostanza stupefacente, due panetti del peso di circa cento grammi ciascuno, immediatamente recuperati e sequestrati dai carabinieri.
La droga, secondo i carabinieri, sarebbe stata destinata allo spaccio. Il pubblico ministero, Alessandro Moffa, ha disposto che i due arresti venissero tradotti ai domiciliari presso le rispettive abitazioni in attesa dell’udienza di convalida. Poi il giudice per le indagini preliminari ha mantenuto i domiciliari nei confronti dei due menfitani.
L’avvocato Calogero Lanzarone, nella discussione, ha sostenuto l’estraneità ai fatti dei suoi assistiti, aggiungendo che potrebbero essere state altre persone e non i due imputati, a lasciare la droga dove poi è stata rinvenuta dai carabinieri.
G. P. – GdS 03/12/2016
Giacomo Lanzarone è nato a Menfi nel 1983. Ha studiato in Emilia Romagna conseguendo la Laurea in Informatica. Dopo alcune esperienze professionali in Ferrari e Maserati, nel 2017 è emigrato nella sedicente Padania.
Da alcuni anni si è specializzato come tecnico ERP Infor LN. Oggi si occupa anche di Business Intelligence, con l’ausilio di Infor Dynamic Enterprise Performance Management (Infor d/EPM).
Determinato, sportivo, amante della buona cucina e dei piaceri della vita. Ama viaggiare, allargare i suoi orizzonti e scoprire nuove culture.