Da piccole sorgenti sui monti Nebrodi, alle pendici del monte Soru, nel comune di Floresta, si sviluppa il fiume dell’Alcantara. Il suo percorso è lungo. Il fiume, infatti, dopo aver attraversato l’intera vallata, si riversa nelle acque dello Ionio in prossimità delle rovine dell’antica città di Naxos.
Il parco che lo custodisce è noto per essere una fonte attrattiva di incommensurabile valore per i turisti che in numero sempre crescente raggiungo le coste della Sicilia. Ciò che colpisce è sicuramente la stravaganza singolare e suggestiva della natura che si impone tramite gli esempi di fauna e di flora presenti nel parco. Circa 50 chilometri di asta fluviale attendono i visitatori, con bellezze paesaggistiche da preservare e di cui andare fieri e i cui aspetti naturalistici sono la risultanza di eventi geologici e e geotermici assi lontani, come testimoniano gli attuali basalti. Sono tuttora visibili strutture laviche colonnari a base prismatica allineate. Le acque limpide e fredde scorrono sul letto del fiume con un movimento incessante quasi a voler ostentare il proprio aspetto naturale e incontaminato, attirando l’occhio del visitatore più incredulo.
Oltre al fiume, il parco offre un sentiero, le Gurne dell’Alcantara, per gli amanti del trekking e delle passeggiate open air alla scoperta della natura, della storia e delle tradizioni. Si ammirano i ruderi del castello di Francavilla, gli scavi archeologici, i canali e le gurne. Chi invece preferisce andare a cavallo può seguire gli antichi percorsi dei pellegrini, degli eserciti e dei mercanti lungo la “Ippovia Sicilia” che collega quattro grandi parchi regionali. Chi desidera vivere un turismo alternativo, infine, può optare per un percorso eno-gastrononimico tra i sentieri del vino che includono le città di Castiglione di Sicilia e di Randazzo, iscritte all’associazione nazionale delle città del vino.
Risalendo l’Alcantara, dalla foce sino alla sorgente, la prima città è Giardini Naxos, prima colonia greca di Sicilia. Dal Monte Tauro, sovrasta la pianura di Capo Schisò Taormina. Segue lungo la valla Calatabiano, il suo nome deriva dall’arabo Qalat-Bian, che significa Castello medievale ed il Castello di S. Marco, di tipica pianta rettangolare. Più avanti, tra le Valli dell’Alcantara e del fiume Zavianni, troviamo Francavilla di Sicilia, sede amministrativa del Parco.
Da non perdere una visita al Convento dei Frati Minori Cappuccini che ospita il Museo della testimonianza francescana ed un herbarium costituito da piante officinali tipiche dell’ecosistema del territorio. Nelle vicinanze del Convento si svolse nel 1719 una cruenta battaglia tra gli Spagnoli e gli Austriaci, documentata da stampe ed una miniziosa descrizione dell’evento.
Castiglione di Sicilia ospita invece la sede del Centro di ricerca, formazione e educazione ambientali sugli ecosistemi fluviali. Da visitare il Castello di Lauria, la Chiesa Madre la chiesa di S. Domenica (Denominata Cuba) esempio di costruzione bizantina a cupola. Mojo Alcantarasi sviluppa presso una piana alluvionale, in prossimità del Monte Moio, uno dei crateri minori collegati all’Etna. Il viaggio all’interno della Valle si conclude a Randazzo, cittadina sede di tre Parchi (Alcantara, Etna e Nebrodi) dalla ricca testimonianza storico-architettonica.
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