L’erosione costiera, lungo il litorale agrigentino, è stato oggetto di un convegno organizzato ieri a Porto Empedocle dalla Marina Militare Italiana e da Marevivo Sicilia.
I rischi che il litorale siciliano, e in particolare quello agrigentino, da Porto Paolo di Menfi sino a Torre di Gaffe di Licata, corre per la continua erosione delle spiagge dalle mareggiate sono ernomi con conseguenze disastrose.
Secondo Marevivo “gli interventi hanno fatto emergere la necessità di strutturare una cabina di regia con i tecnici e tutti i portatori d’interesse, per l’analisi del fenomeno erosivo in tutta la Sicilia, poiché il fenomeno meglio noto nell’agrigentino, in realtà coinvolge km di costa in vari punti della regione, con effetti devastanti per il suo territorio”.
“La cabina di regia -afferma il professore Giovanni Randazzo dell’Università di Messina- dovrà lavorare affinché si possa individuare una visione efficace e condivisibile per una prospettiva strategica e strutturale di successo della gestione dell’erosione”.
Il presidente regionale di Marevivo Fabio Galluzzo ha fatto rilevare che le spiagge di Eraclea Minoa, San Leone e di Porto Palo di Menfi subiscono impotenti la terribile erosione marina che si può fermare con il rinascimento dunale e con le barriere soffolte marine.
“Le speranze in un definitivo punto di arrivo -continua il presidente di Marevivo Sicilia Fabio Galluzzo– risiedono oggi esclusivamente nell’annunciata emanazione a novembre delle Linee Guida Nazionali per la difesa della costa, promesse dal sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo a seguito dei lavori del Tavolo Tecnico Nazionale sull’erosione Costiera con le Regioni Rivierasche che hanno sottoscritto, lo scorso aprile, il protocollo per la stesura delle linee guida nazionali per la difesa della costa”.
Il documento finale che porterà l’Italia, per la prima volta, ad avere delle linee guida nazionali per la difesa della costa dall’erosione e dai cambiamenti climatici, offre possibili soluzioni al problema e aspettative di ripristino e protezione delle coste, nella speranza che le direttive possano tener conto anche del contesto fisiografico e delle specificità del territorio interessato.
Presenti sette sindaci dei comuni costieri interessati (Agrigento, Palma di Montechiaro, Siculiana, Montallegro, Cattolica Eraclea e Menfi), l’ARPA, l’Assessorato regionale territorio ed ambiente, Legambiente, WWF e i relatori dell’Università di Messina, per confrontarsi sulle cause del fenomeno e le possibili soluzioni.
Giacomo Lanzarone è nato a Menfi nel 1983. Ha studiato in Emilia Romagna conseguendo la Laurea in Informatica. Dopo alcune esperienze professionali in Ferrari e Maserati, nel 2017 è emigrato nella sedicente Padania.
Da alcuni anni si è specializzato come tecnico ERP Infor LN. Oggi si occupa anche di Business Intelligence, con l’ausilio di Infor Dynamic Enterprise Performance Management (Infor d/EPM).
Determinato, sportivo, amante della buona cucina e dei piaceri della vita. Ama viaggiare, allargare i suoi orizzonti e scoprire nuove culture.