Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Sen. Giuseppe Marinello.
C’e’ una cosa di cui nessuno parla rispetto al referendum sulle trivelle in mare e cioe’ che la questione della durata della concessione da appaiare a quella della durata del giacimento sia stata ideata perche’ ci sono piattaforme “tenute in vita artificialmente” anche se non piu’ produttive o in perdita, solo per non doverle smontare sostenendone quindi i relativi costi. Insomma, delle ‘trivelle zombie’ che pero’ continuano a inquinare.
E’ la denuncia che formula il presidente della commissione Ambiente del Senato Giuseppe Marinello (Ap), nel corso della conferenza stampa bipartisan convocata al Senato per dire ‘Fermare le trivelle si puo’. Il 17 aprile vota si’ al referendum’.
“Ho un fondato sospetto perche’ al di la’ della questione di merito sulla durata” c’e’ anche una questione di cui nessuno parla”, dice Marinello, “in questo Paese ci sono piattaforme tenute in vita artificialmente perche’ su giacimenti quasi esauriti o prossimi all’esaurimento. Sono impianti che operano in perdita da un punto di vista economico producendo meno energia di quella che consumano -denuncia il presidente della commissione Ambiente del Senato- ‘piattaforme zombie‘ che sono tenute in vita proprio per non ottemperare alla norma fondamentale che prevede la restituzione dello stato dei luoghi nella condizione in cui sono stati trovati, ‘morti viventi’ che restano li’ “per evitare i costi del decommissioning delle piattaforme”.
E “se e’ questa la questione -prosegue Marinello- il tema andrebbe affrontato in maniera diversa, e non con una norma discutibile”.
Non ha dubbi invece Alessandro Gianni’, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia: dietro il boicottaggio al referendum “dietro questa porcheria, l’abbiamo capito tutti, c’e’ il problema dello smantellamento” delle piattaforme. Questo verrebbe rinviato sine die allungando la durata della concessione.
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