Last updated on Ottobre 7th, 2015 at 01:30 pm
Il cantante agrigentino Lello Analfino scende in campo per sensibilizzare l’opinione pubblica contro la mafia. Questa volta il leader dei Tinturia è il protagonista, insieme a Marco Ligabue e al rapper palermitano Othelloman, del video “Il silenzio è dolo”, una denuncia contro tutte le mafie, una forma di riscatto per milioni di giovani che provano ad alzare la testa contro chi ha voluto farci credere che il silenzio è d’oro.
E’ un nuovo singolo di Marco Ligabue che ha voluto accanto a se due siciliani doc in un video virale che è anche una proposta di legge, una campagna contro tutte le mafie.
“Il silenzio è dolo“, nei giorni scorsi, è stato presentato a Montecitorio e il video sta già spopolando su internet. Il videoclip è stato girato a Palermo con la collaborazione di cittadini, giovani, testimoni di giustizia, del giornalista Pino Maniaci direttore di Telejato, del giovane Ismaele La Vardera e della testimone di giustizia Valeria Grasso.
Marco Ligabue ha scritto “Il silenzio è dolo” quando ha scoperto la storia del contestato sorteggio con cui sono stati “selezionati” gli scrutatori per le recenti elezioni europee nei seggi di Villabate, in Sicilia. Il cantautore ha conosciuto quella vicenda grazie a un’inchiesta giornalistica di Ismaele La Vardera rilanciata da “Le Iene” che ha provocato le dimissioni di sindaco e assessori.
Lello Analfino è entusiasta del progetto di Marco Ligabue che lo scorso 27 dicembre è stato ad Agrigento per partecipare al concerto “Extra, artisti uniti per la solidarietà”, organizzato proprio dal cantautore agrigentino: «Sono stato coinvolto da Ligabue – ci ha raccontato il leader dei Tinturia – e ognuno di noi ha scritto il pezzo che canta durante il video che abbiamo fatto per cercare di sensibilizzare soprattutto i giovani in un momento in cui si è scoperto che la mafia non è solo in Sicilia ma qui c’è gente che ancora non ha il coraggio di denunciare. Quando non si ha voglia di dire come stanno le cose, la gente che denuncia è poca, è chiaro che nella nostra terra c’è chi sottomette al regime mafioso. Vogliamo sollecitare anche le istituzioni al fine di garantire chi denuncia. L’intimidazione al sindaco di Naro, Lillo Cremona, fa capire che il fenomeno mafioso c’è nella nostra provincia e la società civile deve fare tanto. Chi non parla fomenta ancor di più e, come dicevano Falcone e Borsellino, la mafia si prolifera nel silenzio. Noi non abbassiamo la guardia e, per questo, quando Marco mi ha chiamato e proposto il progetto non ci ho pensato due volte».
Quanto la musica può contribuire nell’impegno sociale?
«La musica deve contribuire in maniera assoluta. Io non mi sono mai sottratto a promuovere il connubio musica-messaggio e ho dei capisaldi di grandi personaggi che hanno fatto delle loro canzoni messaggi soprattutto quando mancano quelli delle istituzioni e dobbiamo essere noi artisti a farci portavoce delle esigente del territorio. La musica deve essere messaggi».
Lello Analfino si rivolge agli agrigentini e afferma: «Diffondete un vostro video in cui strappate via un pezzo di scotch messo sulla bocca e urlate “Il silenzio è dolo”».
VALENTINA ALAIMO de La Sicilia
Sicilia Notizie Cronaca Attualità News Politica Economia Lavoro Enogastronomia Sport Viaggi