È inverosimile che in questa epoca, forse tra le più buie dell’intera storia dell’umanità, si riesca a speculare anche su nostri fratelli (si perché di fratelli si parla) che scappando dai loro Paesi per guerre, epidemie, fame, mafie varie, ecc., cercano asilo e lavoro in altri Paesi.
Eppure in Italia queste persone vengono viste come fattori di speculazione, trattandoli come creatori di interesse. Interesse a tenerli nei centri di accoglienza e nelle strutture ad hoc create; interesse a gestire i finanziamenti dello Stato appositamente erogati.
Una deviazione della politica che invece di preoccuparsi di dare una decenza, anche attraverso lavori dignitosi (di cui tanto ha necessità il nostro Paese), li costringe nei centri di accoglienza, abbrutendoli (pensate ad un giovane che durante la giornata non ha nessuna attività, che crescita umana possa avere), trattandoli come cose e sperperando il denaro delle nostre tasse, mentre i nostri giovani devono trovare fortuna altrove.
È quanto di più indegno e inumano il nostro Paese, e la sua politica, abbiano messo in piede.
Questa non è una denuncia o una rivendicazione contro i nostri fratelli immigrati (e rimarco il concetto di fratelli, con tutti i loro possibili limiti civici e culturali) ma contro un sistema che è sotto gli occhi di tutti e che sta svilendo anche il senso umano della nostra Società.
Non bastano più i dossier aperti da varie testate giornalistiche, le indagini tra i collegamenti delle cooperative di gestione di questo business, la politica di sinistra o di destra (non c’è più differenza), non bastano più perché il dilagare di questi eventi nasce nella logica di un Paese che, malamente governato ha abbandonato da tempo lo Statismo Politico (ammesso che l’abbia mai avuto) per occuparsi di fatti, emergenze, bisogni, necessità e qualunque tipo di opportunità che potesse essere tramutato in “guadagno” politico.
È proprio il concetto del guadagno (che sia monetario o di potere poco conta) che ha fatto sbandare pericolosamente l’etica di questo Paese, attraverso principi di assoluta immoralità politica, la quale sempre di frequente si fregia di legalità ed antimafia, ma alimentandosi di illegalità. Come si possono fare battaglie antimafia, da varie parte delle istituzioni politiche, quando la base stessa del nostro Paese non è la meritocrazia ma la raccomandazione.
La Mafia è la punta (tagliente e indegna) di un sistema sociale deviato e corrotto che nasce nel retroterra dell’ignoranza e della dipendenza dai poteri forti.
Per ritornare alla questione di questo indegno “business”, pensate che per mantenere (secondo alcuni dati statistici elaborati da vari Istituti) un immigrato nel suo Paese basterebbero due euro al giorno; per mantenerli in Italia ci vogliono (sempre secondo le fonti ufficiali) una somma intorno agli ottanta euro (tra costi delle strutture, personale addetto, ecc.). Insomma come riportato in altre notizie ufficiali: “Centri di accoglienza strapieni e strutture di assistenza ogni oltre ogni limite. Con costi divenuti ormai insostenibili dato che il sistema di accoglienza costa ai cittadini italiani 300mila euro al giorno, 9 milioni al mese, oltre 100 milioni all’anno”.
Io spero che nasca e cresca il senso di ribellione contro questi fatti, di cui la Storia ci chiederà conto e ragione; prego anche che, ancora una volta, non vengano messi in piedi stupidi ed altrettanto indegni risentimenti razzisti, ma la voglia di cacciare dal Tempio tutti quei mercanti e farisei, che ogni giorno parlano di legalità e poi mettono in atto questi sistemi.
Un ultima considerazione: non dobbiamo andare a cercare questo o quel politico che abbiano le mani in pasta in questa vicenda; qui la cosa è molto più grave: è sub judice l’intero mondo della politica che attraverso decreti e norme ha permesso questa indecenza; si indecenza, perché parola più adatta non si può trovare.
Guido Bissanti
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