Mozione M5S passa all’unanimità, ha votato anche il Pd. Governo battuto cinque volte.
No alla proposta di Maurizio Croce di “salvare” i permessi rilasciati.
Mercoledì 12 Novembre 2014: Aula quasi vuota. Banchi di maggioranza quasi deserti. All’ordine del giorno la mozione che blocca le autorizzazioni di ricerca e prelievo idrocarburi.
Al fine di evitare il voto, la maggioranza ha chiesto la verifica del numero legale, ma non è stata in grado di mettere assieme un quinto dei presenti, quanto ne prevede il regolamento. Ergo, in Aula vi erano appena 25 presenti. Uno squallore.
La mozione emendata è stata approvata all’unanimità contro il parere del governo, col voto favorevole dei pochi deputati del Pd presenti. È stata la prima prova d’Aula del nuovo esecutivo: ne è uscito con una sonora débacle.
Nel corso del dibattito, Nello Musumeci si era pronunciato a favore della mozione, prima firmataria Valentina Palmeri (M5s), a condizione che venisse sostituita la parola «negare» con «sospendere» le autorizzazioni di ricerche e prelievo di idrocarburi. Proposta accolta dalla stessa presentatrice della mozione e di tutti i settori, compreso il Pd e il governo rappresentato dall’assessore al Territorio Maurizio Croce.
Il clima è diventato incandescente quando, su suggerimento dell’assessore, il Pd ha proposto di escludere dalle sospensioni i permessi già in corso d’opera. Messa ai voti, la proposta di governo e Pd è stata bocciata. L’Aula, quindi, ha approvato due emendamenti, una mozione e due ordini del giorno firmati dai 5stelle e dal centrodestra, respingendo l’unico atto, un subemendamento, presentato dalla deputata Mariella Maggio nel tentativo di salvare il salvabile. Dunque, governo battuto per ben cinque volte, anche dai deputati del Pd presenti.
Malumore è stato espresso dai democrat presenti (frattanto aumentati da 4 a 5) per le numerose assenze dei deputati di maggioranza. Malumore espresso anche negli interventi d’Aula con non poco imbarazzo degli stessi deputati. Erano assenti in blocco i parlamentari di Articolo 4, del nuovo Psd di Lino Leanza, mentre l’Udc era rappresentato in aula dal solo capogruppo Mimmo Turano, che ha lasciato sala d’Ercole dopo avere provato, anche lui, a rimediare alle assenze di massa della coalizione che sostiene il governo. Per il Pdr, l’unico a prendere la parola è stato Michele Cimino. Giovanni Ciancimino de La Sicilia
Sicilia Notizie Cronaca Attualità News Politica Economia Lavoro Enogastronomia Sport Viaggi