Last updated on Ottobre 2nd, 2012 at 12:31 pm
Una operazione dei militari della Guardia di finanza di Sciacca, coordinati dal comandante provinciale di Agrigento, ha consentito di scoprire una grossa frode fiscale. E’ coinvolta anche una ditta di Sciacca che sarebbe una sorta di «cartiera» di fatture false. L’operazione che ha portato alla luce un’evasione che sarebbe stata perpetrata attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni «oggettivamente inesistenti e l’omessa presentazione di dichiarazioni fiscali». Si tratta di un’operazione complessa e articolata, che ha interessato Sicilia, Lombardia e Liguria, e iniziata dalle fiamme gialle tra la fine del 2009 e gli inizi del 2010.
Punto di partenza un soggetto residente nella provincia di Agrigento coinvolto in un giro di assegni rubati, oppure con firma apocrifa. Le indagini delle Fiamme gialle si sono evolute poi con approfondimenti incentrati sulla verifica della posizione fiscale del medesimo, il quale, pur essendo titolare di una ditta individuale sin dal 2006, risultava non aver mai presentato le prescritte dichiarazioni fiscali ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva.
Le indagini sono state coordinate Procura della Repubblica di Sciacca. I militari della Guardia di finanza hanno effettuato investigazioni accurate con un’azione di polizia economico-finanziaria, avvalendosi delle banche dati ed eseguendo accertamenti bancari su tutto il territorio nazionale e procedendo ad un certosino esame di documentazione ottenuta anche mediante l’attivazione di altri reparti del corpo. Poi, i militari sono passati ad una complessa attività di incrocio dei dati, contenuti in tutto il materiale informativo e documentale raccolto, che ha permesso di individuare numerose imprese liguri, lombardi ed emiliani operanti nel settore dell’edilizia che, a partire dal 2006, avvalendosi di fatturazioni per operazioni inesistenti per circa 12 milioni di euro emesse dalla ditta saccense. In buona sostanza, avrebbero ridotto illegittimamente il proprio reddito imponibile per circa 10 milioni di euro, ottenendo anche indebite detrazioni di Iva pari a circa 2 milioni di euro.
L’indagine ha consentito di svelare il ruolo di «vera e propria cartiera» assunto da una ditta saccense. Questa, secondo gli investigatori, per «dare una parvenza di legalità ai contratti di appalto stipulati con alcune società coinvolte nella frode, si era spinta fino a produrre falsi documenti attestanti la regolarità della propria posizione contributiva («Durc»). Le attività delle fiamme gialle hanno consentito di portare alla luce anche l’omessa presentazione, da parte di taluni soggetti coinvolti nel meccanismo illecito delle dichiarazioni fiscali, per un totale di ricavi non dichiarati per circa 18 milioni di euro.
Inoltre, l’Iva evasa dalle condotte illecite ammonta complessivamente ad oltre 5 milioni di euro. Sono state deferite all’autorità giudiziaria 21 persone, considerate responsabili, a vario titolo, di omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e falso materiale commesso da privato. Dunque, continua incessantemente l’attività della Guardia di finanza a scovare illeciti fiscali, evasioni e operazioni cantabili mirate a eludere le dichiarazioni fiscali. Attività che, con molta probabilità, proseguirà con l’intensificazione dei controlli che la Guardia di finanza sta effettuando soprattutto nelle città turistiche.
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