Ecco il ”nuovo volto” dell’ultimo padrino latitante di Cosa Nostra. Il Gico della Guardia di Finanza ha elaborato al computer l’identikit di Matteo Messina Denaro, ricercato dal 1993.
Capelli ancora scuri nonostante i 52 anni, una stempiatura più ampia del passato, leggermente appesantito: così appare il capomafia di Castelvetrano.
Un’immagine realizzata grazie alla descrizione fornita da una fonte che ha visto il boss di recente.
Unica vera novità rispetto alle ricostruzioni del passato sarebbe il fatto che Messina Denaro non porta occhiali. Le vecchie foto del boss lo immortalavano con grosse lenti: il capomafia è affetto da una patologia alla retina che lo ha costretto a recarsi da uno specialista spagnolo. Il medico, che ha una clinica a Barcellona, interrogato dagli inquirenti, confermò la serietà della patologia e ipotizzò che nel frattempo il capomafia fosse diventato cieco da un occhio.
Il boss avrebbe fornito alla reception del centro oftalmico la sua vera data di nascita e rivelato la città di origine: Castelevetrano. Ma avrebbe detto di chiamarsi Matteo Messina, omettendo, dunque, il secondo cognome, Denaro. Fu il pentito, Vincenzo Sinacori, a dire per primo agli inquirenti che il capomafia soffriva della malattia. Il boss gli aveva rivelato che aveva intenzione di andare in Spagna per farsi visitare.
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