Il capogruppo dei pentastellati, Giancarlo Cancelleri, va all’attacco con un invito al presidente dell’Assemblea regionale, Giovanni Ardizzone: bloccare l’appalto per sette macchine blu. Da precisare che non sono quelle blindate che dovrebbero servire per la sicurezza del presidente della Regione, Rosario Crocetta.
«Con un terzo del Parlamento sotto inchiesta e l’indagine della Finanza sulle spese pazze – dice Cancelleri – sarebbe un segnale doveroso bloccare la gara in corso per sette auto blu. Il presidente Ardizzone raccolga il nostro invito e interrompa la procedura».
Il bando per queste sette macchine scade tra tre giorni. Perché è stato indetto questo bando? Come è noto, l’Assemblea regionale ha già ridotto da 18 a 7 il parco-macchine a noleggio. Scaduto il contratto di leasing, l’amministrazione dell’Ars ha indetto un nuova gara, ma questa volta per sette auto: costo complessivo quadriennale pari a 352.800 euro. Come ricorda lo stesso Cancelleri, alla fine dello scorso mese di dicembre, in sede di approvazione della legge che recepisce il famoso decreto Monti sulla spending review, l’Assemblea ha approvato con voto unanime un ordine del giorno proprio sulle auto blu, proposto dai Cinquestelle.
Secondo Cancelleri, e questo era lo spirito del citato ordine del giorno, «basta una sola auto per il presidente dell’Assemblea. Il resto è inutile. Perché i vice presidenti e i deputati questore devono avere l’auto blu? Il Parlamento dia un segnale».
Cancelleri ricorda e rilancia un altro ordine del giorno, sempre a firma M5s, approvato dall’Ars nella stessa occasione della legge sulla spending review: «Basta con i comandati all’Assemblea, è un costo di cui il Parlamento può fare a meno».
Altro punto su cui si sofferma il capogruppo stellato riguarda le somme non spese dai gruppi nella passata legislatura, che in Sicilia vanno in eredità ai successori: «In Piemonte ed in Emilia Romagna – sostiene Cancelleri – come in altre Regioni d’Italia, a fine legislatura tutti i gruppi sono tenuti a restituire i soldi assegnati dai Consigli e non spesi durante i cinque anni. In Sicilia questo non accade».
In effetti, come detto, gli avanzi di gestione dei gruppi parlamentari, a chiusura di legislatura, transitano alla gestione dei nuovi gruppi costituiti dagli stessi partiti. Il Pd, ha rivelato l’ex capogruppo Antonello Cracolici, indagato nell’inchiesta sulle “spese pazze” all’Assemblea regionale assieme ad altri 83 deputati in carica ed ex, ha chiuso la passata legislatura con un avanzo di 800 mila euro, fondi che rimangono nella disponibilità del gruppo parlamentare dei democratici anche in questa legislatura, sotto la gestione dell’attuale capogruppo, ai quali si aggiungono i trasferimenti del Parlamento previsti per la nuova fase assembleare. Lo stesso Cracolici ha spiegato che il transito dei fondi è avvenuto in seguito ad un parere richiesto all’Avvocatura dello Stato.
Ma il capogruppo del M5s, Giancarlo Cancelleri, conferma all’Ansa, che «questo è un sistema tutto siciliano: «In altre Regioni ogni gruppo rendiconta le spese ai Consigli regionali e a fine legislatura i soldi non spesi tornano nelle casse delle amministrazioni. È ora di adeguarci al resto del Paese. Bisogna mettere un punto agli scandali e alle spese allegre dei fondi pubblici».
Giovanni Ciancimino
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