“Questa legge passera alla storia dell’Assemblea come la legge Savona-Ardizzone. Voi avete cotto, servito e mangiato la pietanza e noi siamo solo spettatori. I nostri emendamenti sono stati sistematicamente bocciati o dichiarati inammissibili”.
Così il capogruppo del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri boccia in aula la legge sulla spending review, a un passo dall’approvazione.
“La tanto invocata specialità della nostra regione quale strumento per far valere le peculiarità della Sicilia – affermano i deputati 5 Stelle – è stata mandata in soffitta dal Parlamento, che decide invece di essere speciale rispetto al resto delle regioni sul mantenimento dei privilegi.
Il Palazzo vince ancora su tutto e su tutti e così si tiene fermo l’agganciamento al Senato, mentre il decreto Monti per amor di pace diventa una cifra al momento indecifrabile: €. 11.100 per indennità e diaria, la cui determinazione viene demandata al Consiglio di presidenza dal quale il movimento 5 Stelle rimane ancora escluso. Chissà perché.
Non indifferente sarà infatti quale parte costituirà la diaria esente da tasse e quale parte l’indennità invece tassata. Nessuna rendicontazione sulla diaria che verrà erogata così come accade ad oggi a prescindere dalle effettive spese sostenute dal deputato per il vitto e l’alloggio a Palermo.
L’unica soddisfazione l’allineamento a quanto stabilito in conferenza Stato-Regioni per quanto concerne le spese dei gruppi parlamentari che da €. 2400 mensili passano ad €. 700 mensili per deputato.
Nessun tetto massimo agli stipendi del personale della Regione e dell’Assemblea, come voluto dal Movimento, viene posto in essere, come se il costo del funzionamento della macchina burocratica regionale fosse legato ai compensi dei deputati che anche in questa circostanza sono stati bravi ad aggirare l’ostacolo.
Solo una timida riduzione del 10% quale contenimento della predetta spesa, cifra ancora più bassa di quella voluta dallo stesso Savona.
Scandalosa invece appare l’esclusione dei reati quali 416, 416 bis, 416 ter dalle cause di esclusione non solo dalla vita pubblica ma anche dalla erogazione a vita dei vitalizi e trattamento pensionistico.
Una spending review alla siciliana molto, molto speciale”.
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