«Ventisei mln di euro già spesi nell’anno in corso». Borsellino: «La Sicilia doppia la media nazionale».
Non ha l’ansia della notte prima della mozione di sfiducia, il presidente della Regione, Crocetta. Anzi: è più impegnato nella battaglia contro la corruzione che, secondo i suoi calcoli, pesa sui conti circa un miliardo di euro l’anno.
E ben 195 milioni e 600mila euro sarà il risparmio che si otterrà nel 2014 nella sanità, 30 milioni nel 2013. Un piano dettagliato che ha illustrato assieme all’assessore alla Salute, Borsellino, e al dirigente generale, Sammartano.
Si agirà, soprattutto, sulla spesa farmaceutica, ma anche sul contenimento dei costi sui servizi. Intanto, è stato consegnato alla Guardia di finanza un dossier con il quale vengono segnalate alcune anomalie sull’eccessivo consumo di farmaci, ben al di sopra della media nazionale.
Nel mirino, soprattutto, le medicine per la cura dell’osteoporosi e del diabete. Solo per l’osteoporosi, nel 2013 sono stati spesi circa 26 milioni di euro, 27 nel 2012. «Non ci saranno tagli selvaggi – ha sottolineato Crocetta -, saranno solo applicate le buone pratiche. Adeguando le prescrizioni per l’osteoporosi alla media nazionale, avremo un risparmio di 26 mila euro. La Sicilia è la regione che ha il valore medio più alto di spesa farmaceutica».
L’assessore Borsellino, da parte sua, ha fatto alcuni esempi: «In Sicilia la dose media giornaliera, per la cura dell’osteporosi, è il doppio rispetto a quella nazionale. E ciò avviene senza una motivazione epidemiologica». Come detto il risparmio sarà di 13 milioni l’anno, mentre ulteriori 23 milioni saranno spesi in meno per le statine (colesterolo), 24 milioni per gli antibiotici a uso iniettivo, altri 30 milioni per i gastroprotettori e 10 milioni per i farmaci utilizzati per dilatare le vie respiratorie. Farmaci per i quali è stato riscontrato un consumo eccessivo e ingiustificato. Inoltre, sarà ridotta del 3% la spesa per i servizi, per un totale di 35 milioni. Servizi per i quali la Regione paga il 3% in più rispetto alla media nazionale.
La riduzione della spesa non significa che verranno meno le cure ai pazienti, ma per i casi in cui sono necessarie prescrizioni che vanno al di sopra della media nazionale, i medici dovranno approntare uno specifico piano terapeutico. Per esempio, per l’osteoporosi il piano di cura dovrà essere accompagnato da un esame specifico: la densitometria ossea.
«Non ci interessa – ha rilevato Crocetta – verificare cosa facciano i singoli medici di famiglia, ma ci interessa il sistema: se l’azienda sanitaria sfora rispetto al budget assegnato, ci dovrà spiegare il motivo». Anche perché l’eccessiva spesa sanitaria non sarebbe solo colpa dei medici di famiglia. Anche le aziende, a volte, farebbero acquisti spropositati di farmaci che poi scadono. «Le Asp – ha insistito Crocetta – dovranno certificare e giustificare la spesa che sarà poi controllata. Bisogna mettere fine a questo spreco incredibile che può generare fenomeni di corruzione e scatenare gli interessi delle lobby del farmaco. Bisogna fornire cure migliori ai cittadini, azzerando gli sprechi come la gara di appalto di 80 milioni per l’acquisto di pannoloni».
Una parte dei risparmi sarà appostata in un fondo di compensazione a garanzia del paziente; il resto sarà riammesso nel sistema sanitario per potenziare alcuni comparti, come la lotta all’alcolismo, e riqualificare i servizi. «Questi sono fatti concreti – ha detto Crocetta – altro che chiacchiere dell’antimafia. Stiamo lavorando sulla formazione; ora anche gli acquisti per la sanità dovranno avere costi standard per tutta la Sicilia». E tornando alla mozione di sfiducia che sarà discussa oggi all’Ars: «In questo primo anno di governo so di avere lavorato per il bene della Sicilia e dei siciliani. L’Assemblea è libera di fare le proprie scelte. Certo è che, se passa l’idea “sfascista”, il prezzo per i siciliani sarà altissimo, ma anche per la politica che segnerà l’ennesimo atto di rottura con i cittadini».
Lillo Miceli lasicilia
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