Storace vuole dialogare con Fd’I. Il capo dell’opposizione all’Ars: «Troppe ruggini».
Sicilia pedana di lancio per l’unificazione della Destra politica a Roma. E secondo Storace, su scala nazionale, questa carta potrà giocarla Musumeci a cui si rivolge per «tentare un ragionamento comune con Giorgia Meloni», capo di Fd’I.
E Musumeci, per quanto non nasconda difficoltà, accetta di buon grado ritenendo tuttavia che un dialogo sia possibile, ma suggerisce di «evitare che si parli troppo», che si resti «in silenzio, almeno in pubblico, fino al prossimo 9 novembre».
A Roma quel giorno sono previste due manifestazioni separate della Destra e di Fd’I in occasione dell’anniversario della caduta del Muro di Berlino e, quindi, del comunismo.
«Non posso nascondere le difficoltà di dialogo tra il movimento Fratelli d’Italia, da una parte, e la Destra dall’altra – sottolinea Musumeci -. Ci sono diffidenze, paure, pregiudizi: frutto di antiche ruggini e di recenti incomprensioni. Io voglio credere che sia possibile avviare un dialogo».
Come dice Musumeci, sono stati compiuti dei passi, «ma ogni mio tentativo diventa sempre più difficile o, peggio, inutile, se, da una parte, si continuano a privilegiare immotivate chiusure ed eloquenti silenzi e, dall’altra, si continua a parlare troppo e, qualche volta, con toni che possono apparire offensivi».
Ecco perché si chiede: «Riusciremo, ciascuno nel proprio ambito, a lavorare almeno in privato per tentare di rimuovere gli ostacoli e per costruire un percorso comune? ». Se l’operazione fallisce, rileva Musumeci, «la nostra gente dovrà sapere da che parte stanno le responsabilità».
Al dialogo vengono chiamate tutte le forze di destra (i finiani di Fli compresi, ex-An fuoriusciti, e non dal Pdl) frammentate in tanti piccoli gruppi elettoralmente insignificanti se separati: «Uniti – aggiunge Musumeci – si vince».
Un’operazione che potrebbe avere riflessi anche all’Ars. Sembra che la guardino con simpatia i deputati del Pdl Falcone, Pogliese e Assenza. Un segnale che viene dalla loro origine politica (Msi-Dn e An) e dalla recente presa di posizione a favore della mozione di sfiducia a Crocetta, dissentendo dal capogruppo, D’Asero. Si dice che anche Nania e Catanoso potrebbero entrare nella nuova casa, come in Puglia Poli Bortone e altri di origine missina prima, e poi aderenti ad An da cui presero le distanze in dissenso col Pdl.
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