La sciagura di Lampedusa ha relegato in secondo piano la crisi politica regionale. Probabilmente, qualche giorno di silenzio potrà giovare alla ripresa del dialogo, a placare gli animi, dopo la decisione della direzione regionale del Pd di chiedere agli assessori della propria area di dimettersi. Cosa che, sia pure informalmente, hanno fatto l’assessore all’Economia, Bianchi, e quello alle Infrastrutture e Mobilità, Bartolotta.
Il presidente della Regione, Crocetta, incontrerà il segretario del Pd, Giuseppe Lupo, e il capogruppo all’Ars, Baldo Guacciardi, lunedì prossimo. Se ci sarà l’attesa schiarita, Crocetta incontrerà poi gli altri gruppi della sua maggioranza. Comunque, prima del suo previsto intervento all’Ars di giovedì prossimo.
Intanto oggi si riunisce il comitato regionale dell’Udc alla presenza del segretario nazionale, Lorenzo Cesa, e del ministro della Pubblica amministrazione, Gianpiero D’Alia.
Il segretario regionale, Giovanni Pistorio, oltre a relazionare sulla situazione politica siciliana, proporrà la costituzione del direttivo dello Scudo crociato, anche in vista del congresso nazionale, in programma a novembre. La posizione dell’Udc sul rimpasto di governo è nota: se muterà la natura “tecnica” della giunta, con l’ingresso di esponenti politici del Pd, anche l’Udc chiederà di cambiare almeno due dei suoi tre assessori attualmente in carica. A questo punto anche Democratici riformisti e Articolo 4 chiederebbero di far parte del governo, con assessori politici.
Ma il presidente della Regione si è sempre opposto allo stravolgimento della sua Giunta, difendendo il lavoro fin qui svolto dai suoi dodici assessori.
L’incontro di lunedì prossimo tra Crocetta e i dirigenti del Pd sarà decisivo, ma ognuno qualche concessione all’altro dovrà pur farla. Peraltro, incombono importanti scadenze: entro la fine dell’anno dovranno essere approvati il ddl per l’istituzione dei Liberi consorzi dei comuni e quello sulle Città metropolitane che dovranno ridisegnare l’architettura istituzionale degli enti locali, dopo l’abolizione delle Province. Contestualmente, dovranno essere varati il disegno di legge di stabilità e il Bilancio 2014, anch’essi da approvare entro il 31 dicembre. Pena, il ricorso per il quinto anno consecutivo all’esercizio provvisorio. Ipotesi che rischia di diventare più che concreta se Bianchi dovesse formalizzare le sue dimissioni, a causa della mancata intesa tra Crocetta e Pd.
Pd che è già entrato nella fase congressuale. Sempre lunedì prossimo il segretario, Lupo, ha convocato la direzione regionale per avviare i congressi di circolo e provinciali, propedeutici alle primarie dell’8 dicembre quando sarà eletto il nuovo segretario nazionale. Invece, le primarie per eleggere i segretari regionali si svolgeranno nel prossimo mese di marzo. Una lunga stagione congressuale che rischia di ripercuotersi sul governo regionale.
Una nota di ottimismo è arrivata dal capogruppo del Megafono all’Ars, Di Giacinto: «Immaginare un governo presieduto da Crocetta e senza il Pd è non solo inverosimile, ma anche impossibile. Sono volati gli stracci, ma ora è arrivato il tempo dell’unità».
Lillo Miceli
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