«Pur non condividendo, per metodo, tempi e motivazioni il frettolodo ritiro del sostegno al governo, intendo rispettare la scelta confermando la disponibilità a dimettermi, se questo può contribuire alla risoluzione dell’attuale crisi».
E’ uno dei punti cruciali della lettera, inviata al presidente della Regione, Crocetta, e al segretario del Pd, Lupo, con cui l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Bartolotta, ha dato la disponibilità a dimettersi dalla Giunta regionale, dando così seguito alla decisione della direzione del partito che, lunedì scorso, aveva chiesto agli assessori di area Pd di rimettere la delega.
Bartolotta, che fa parte della corrente «Innovazioni», vicino a Genovese, aveva temporeggiato nella speranza che tornasse il dialogo tra Crocetta e il Pd, come scrive nella stessa lettera e senza nascondere il rammarico che ciò avvenga «alla vigilia di importanti scadenze quali la manovra finanziaria di assestamento, la prosecuzione del rapporto di lavoro per i precari, la sottoscrizione dell’ “Intesa generale quadro infrastrutture”, l’impegno definitivo della risorse per la realizzazione di degli interventi stradali e autostradali».
Apprezzamento per la decisione di Bartolotta è stato manifestato da Lupo: «Con il suo gesto dimostra ancora una volta senso di responsabilità e di appartenza al Pd».
Ma Crocetta non ha alcuna intenzione di accettare le dimissioni: «Il presidente e gli assessori giurano fedeltà alla Sicilia e al suo Statuto. Apprezzo molto il gesto di disponibilità che l’assessore Bartolotta ha mostrato, consegnando al presidente e al segretario del Pd, la disponibilità del proprio mandato».
Crocetta, dopo avere ricordato la pesante eredità del passato, ha sottolineato che «bisogna pensare al lavoro, alle infrastrutture, ai Comuni, alla questione sociale, al risanamento del bilancio e non ritengo sia questo il momento di rivedere una squadra di governo che ha dimostrato grandi capacità nell’affrontare le questioni della Sicilia».
E sulla pressante richiesta del Pd di rimpastare, ha rilevato: «Gli assessori sono stati condivisi dai partiti dieci mesi fa e sinceramente non capisco cosa spinga oggi il Pd a rivedere una squadra che funziona. Il dialogo col Pd da parte mia c’è sempre stato e sempre ci sarà, ma non può essere basato sui nomi degli assessori, bensì su ragioni di strategia per la Sicilia. Riconfermo la fedeltà al mio partito, ma non posso rinnegare la fedeltà che devo alle istituzioni e al popolo siciliano. Nessuno mi può chiedere questo». Crocetta ha concluso, chiedendo a Bartolotta e Bianchi di continuare a lavorare al suo fianco, e al Pd di aprire un confronto programmatico: «E per quanto mi riguarda la crisi è chiusa».
Grande attesa per la seduta dell’Ars di martedì prossimo quando il presidente della Regione, Crocetta, illustrerà all’Aula lo stato di salute della sua (ex) -maggioranza. Maggioranza che, in realtà, non ha mai avuto a Sala d’Ercole: la coalizione Pd-Udc-Megafono che lo ha sostenuto in campagna elettorale aveva ottenuto solo 39 deputati su 90.
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