Aumentano le pressioni su Crocetta che aprirà a Catania il 21 prossimo la festa del Megafono.
Se il Pd, per motivi politici e finanziari, in Sicilia rinuncia alle sue tradizionali feste, il presidente della Regione, Crocetta, ne occupa lo spazio con il suo movimento: il Megafono. La prima manifestazione è in programma a Catania dal 21 prossimo. Ma non dovrebbe essere l’unica. E, comunque, è un’iniziativa destinata a far crescere i malumori all’interno del Partito democratico, soprattutto in quei settori che considerano il movimento di Crocetta come un vero e proprio partito avversario, e non una componente d’area.
Peraltro, la commissione nazionale per il congresso del Pd non ha ancora stabilito né date né regole per le assise nazionale e regionali. Un’incertezza che si somma alle pressioni, sempre più insistenti negli ultimi tempi, con cui il Pd chiede a Crocetta il rimpasto della Giunta regionale, ovvero: la nomina di politici al posto degli assessori tecnici.
Ma non è solo il Pd a chiedere al presidente della Regione di cambiare volto al suo governo. Anche i democratici riformisti e «Articolo 4» ritengono che sia arrivato il momento di dare una svolta all’attività amministrativa. L’Udc, da parte sua, attende le mosse di Crocetta. «Non vuole scollegare – ha sottolineato il segretario regionale dello Scudo crociato, Pistorio – il rimpasto dalla valutazione degli assessori. A ognuno deve essere chiesto ciò che sa fare: i tecnici facciano i tecnici; i politici facciano i politici. Poi, se Crocetta deciderà di cambiare assessori, questa è una sua prerogativa».
Ma a rendere più difficoltoso un eventuale rimpasto sono proprio le guerre interne che dilaniano il Pd, in vista del congresso e di possibili elezioni politiche anticipate.
«La partita si gioca dentro il Pd – ha rilevato il fondatore e capo di “Articolo 4”, Lino Leanza -, ma a noi interessano i problemi della gente. Non c’è più serenità attorno al governo perché ci sono quelli che lo appoggiano e quelli che fanno finta di sostenerlo. E’ singolare che a parlare di rimpasto siano partiti, come Pd e Udc, che sono già rappresentati. Noi lo abbiamo sempre sostenuto, Crocetta, senza riserve. Però, è arrivato il momento di stabilire un crono-programma e d’indicare le priorità».
Secondo Leanza, priorità delle priorità «è l’adozione di un piano straordinario del lavoro. Il problema di fondo, infatti, è cosa vogliamo fare. Noi appoggiamo il governo perché venga realizzato il programma, ma ci si deve dire anche quale deve essere il nostro ruolo».
Insomma, l’ingresso in giunta di uomini di «Articolo 4». «Chiediamo pari dignità – ha concluso Leanza – il nostro è un gruppo composto da sette deputati che presto aumenteranno. Ci sono alcuni assessori, almeno cinque, che non mi pare si distinguano per operatività. Crocetta è il capo della coalizione e spetta a lui decidere. Certamente, non possiamo aspettare il congresso del Pd».
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