Ex esponenti di Alleanza Nazionale sono già al lavoro per dare corpo ad un soggetto unico che rimetta tutti insieme.
Tante grazie al Cavaliere per quel che ha fatto per tanti se non per tutti e per quel che ha dato, ma ora è tempo di guardare avanti, voltarsi indietro per riscoprire e rifondare la destra italiana. Mentre il Paese è alle prese con la difficile tenuta del governo di plastica Letta-Alfano, mentre Berlusconi ha dato ordine di smontare il Pdl per tornare a Forza Italia e mentre il centrosinistra prova ad immaginare il suo futuro, un suo leader di governo e un segretario di partito, chi si muove parecchio è la destra.
Anche e soprattutto in quelle regioni dove c’è una grande tradizione, un consolidamento tra la gente, una storia che resiste. La Sicilia è una di queste, uscita con le ossa rotte, ma soprattutto psicologicamente abbattuta, dal non essere riuscita a spedire un uomo di destra alla guida del governo della Regione, quando i numeri dicevano che il colpaccio era possibile. Ma Nello Musumeci è stato stoppato dalle bizze interne al centrodestra, spaccature e lacerazioni che hanno spianato la strada a Rosario Crocetta e al centrosinistra.
Ora, però, si prova a ritrovare quel percorso comune, che stava alla destra anche di Berlusconi, autonomo e compatto. Ma da dove ripartire? Dalla riunione dei vari soggetti che avevano la stessa anima e poi si sono ritrovati, in molti casi, schierati l’un contro l’altro pur restando nella stessa trincea. Uno dei punti di riferimento di questo movimento era e resta lo stesso Musumeci, già segretario regionale di An, poi uscito senza tanto clamore nonostante una feroce opposizione interna, e approdato a La Destra con Storace.
Musumeci c’è, lavora a riaggregare (Formica a Palermo è il capogruppo della lista Musumeci), ma a muoversi sono anche molti altri ex An, in testa quelli di Fratelli d’Italia di La Russa. Perché, ipotesi che circola, un contenitore bello e pronto potrebbe essere proprio quello di Ignazio La Russa. Oppure si potrebbe costruire un nuovo soggetto, neutro rispetto a quel che è accaduto sino ad oggi. Un soggetto dove potrebbe entrare anche l’ex sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, che per il momento è rimasto alla finestra ad osservare quel che accade. Dicono che i rapporti con gli amici storici La Russa e Gasparri siano un po’ freddi, ma si sa che Stancanelli in questi anni una sua base l’ha costruita e, dunque, potrebbe anche fare la sua parte da protagonista.
L’attesa, però, è per quel che potrebbero decidere di fare uomini di primissimo piano della destra catanese come Catanoso e Pogliese, per esempio, o il gruppo messinese che fa capo a Domenico Nania, o l’ex Fli Marrocco o i palermitani “fratelli d’Italia” con in testa Cannella.
La partita che si può giocare nei prossimi mesi, infatti, è molto importante, perché con l’Udc che sembra riavvicinarsi al centrodestra (magari senza Berlusconi), con parte dei centristi che dialogano con uomini di destra (presto un convegno tra le fondazioni di Adolfo Urso e Cordero di Montezemolo), lo scenario che si apre è molto interessante, anche in Sicilia. Con Rosario Crocetta, si dice, che starebbe lavorando per presentarsi alle primarie di coalizione del centrosinistra, sfidando Renzi e gli altri, non perché convinto di vincere, ma perché l’obiettivo del governatore sarebbe quello di puntare rapidamente a Roma, con una forza interna al centrosinistra per cui potrebbe candidarsi, essere eletto e puntare a finire al governo.
Così penserebbe Crocetta, e quelli di destra sperano che davvero accada per rilanciare la sfida: stavolta tutti uniti, prima le Politiche e subito dopo le Regionali. Convinti gli ex An di poter tornare ad avere una loro anima e una forza decisiva per giocare e vincere la partita senza dovere per forza dire grazie al Cavaliere.
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