Le autorizzazioni regionali al cantiere del Muos e le recenti affermazioni del presidente della Regione Crocetta sulla possibilità di infiltrazioni mafiose tra i vari movimenti, comitati e le mamme No Muos, continuano a causare reazioni tra il popolo dei No Muos, al punto tale che proliferano a catena in varie località dell’isola, gli esposti-denuncia nei confronti del Governatore siciliano.
Il Movimento No Muos Sicilia, di cui è presidente Ottaviano Evola, il Comitato mamme No Muos di cui è presidente Maria Concetta Gualato, il Comitato storico No Muos istituito nel 2008 rappresentato dal prof. Enzo Traina e Giuseppe Maida, hanno presentato lunedì mattina al Commissariato di polizia un esposto cautelativo alla Procura di Caltagirone, richiedente l’avvio di indagini, finalizzate all’accertamento di eventuali presenze mafiose tra i suddetti movimenti e comitati.
Evidenziando che i cittadini dei movimenti e comitati esponenti sono impegnati nella battaglia No Muos per promuovere la tutela della salute e dell’ambiente e che ritengono prioritario il rispetto della legalità, nell’esposto cautelativo si legge: «si è appreso dalla stampa, che il Presidente della Regione siciliana abbia dichiarato che vi siano infiltrazioni mafiose tra i manifestanti; al fine di tutelare il buon nome loro e delle associazioni e dei comitati che rappresentano, si ribadisce la propria estraneità a qualsiasi ambiente mafioso». Motivi per i quali il Movimento No Muos Sicilia, il Comitato storico No Muos, il Comitato mamme No Muos chiedono – quali soggetti offesi e lesi – di essere informati dalla magistratura sull’esito delle indagini in corso, al fine di conoscere la reale sussistenza di tali infiltrazioni.
Nel caso non dovesse emergere alcuna ipotesi di reato in tal senso, i movimenti e comitati No Muos si riservano di sporgere «querela nei confronti di soggetti che hanno diffuso tali voci infamanti». Nella diversa ipotesi di riscontro, i movimenti e comitati si impegnano ad escludere e ad allontanare subito eventuali soggetti che risultassero coinvolti in attività mafiose.
Lunedì mattina inoltre, gli stessi movimenti e comitati No Muos hanno presentato al Comune di Niscemi la petizione popolare promossa e contenente tremila firme circa, richiedente al sindaco Francesco La Rosa di impugnare al Tar la “revoca della revoca” emessa dal presidente della Regione.
Intanto il Coordinamento regionale dei Comitati No Muos, ha reso noto l’appello di diversi intellettuali e scienziati per costituire in città un Centro di documentazione sul Muos aperto ai contributi culturali, scientifici, artistici di ogni territorio.
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