«Colpa delle riforme Gelmini e Fornero e di errori di calcolo del Miur. In Sicilia, nella primaria, 37 cattedre per 202 nuovi insegnanti».
Vincere il superenalotto del concorso per l’insegnamento e ritrovarsi non solo senza cattedra ma addirittura a rischio decadenza e senza potersi rifugiare nelle “graduatorie ad esaurimento”.
Un incubo che scatenerebbe la rivoluzione in un settore già massacrato dai tagli, azzerato nelle risorse, bistrattato professionalmente, taglieggiato da master e corsi on line a pagamento.
L’allarme arriva dall’Anief, l’Associazione nazionale insegnanti e formatori che parla di «selezione-beffa»: una fetta consistente degli ormai prossimi 11.542 vincitori del concorso a cattedre bandito lo scorso anno, dopo aver superato una spietata selezione, rischia di restare senza lavoro.
«Per errori di calcolo e di programmazione del Miur, uniti alla stretta sulle pensioni introdotta dal governo Monti, molte delle assunzioni ripartite a livello regionale non potranno avere luogo – denuncia il sindacato – Soprattutto al Sud e in Sicilia, dove le opportunità di trovare lavori alternativi sono ridotte al lumicino».
Secondo l’Anief, che ha incrociato i dati ufficiali sulla ripartizione regionale delle cattedre con le ultime elaborazioni su organici e mobilità del personale, «poiché la normativa dei concorsi pubblici prevede che con l’espletarsi del successivo bando decadano automaticamente i vincitori del precedente, tra due o al massimo tre anni tutti i candidati idonei che non saranno stati nel frattempo assunti rimarranno con un pugno di mosche in mano. Addirittura, secondo quanto prevede il ministero dell’Istruzione, non avranno nemmeno il diritto di inserirsi nelle graduatorie ad esaurimento».
L’associazione fa alcuni esempi, citando i dati: «In Sicilia sono 216 i posti che dovrebbero andare ai vincitori del comparto scuola d’infanzia. Peccato che dopo i trasferimenti, secondo un’elaborazione prodotta dalla Flc-Cgil, ne siano rimasti poco più della la metà: 128. Situazione analoga in Campania: per i 243 vincitori del concorso ci sono solo 164 posti disponibili. Alla primaria va ancora peggio. Ad esempio la Sicilia si dovrà accontentare di 37 posti per 202 vincitori di concorso – accusa l’Anief – e considerando che ci sono addirittura 87 maestri di ruolo soprannumerari, per quelli che hanno vinto la dura selezione del concorso si prospetta un futuro da precari».
I docenti “di troppo” sono soprattutto nella scuola superiore. «In Puglia, ad esempio, sulla A060 (Scienze naturali, chimica e geografia), 13 saranno meritevoli dell’immissione in ruolo, ma per effetto della riforma Gelmini, su quella disciplina ci sono ben 25 soprannumerari – osserva l’Anief – Situazione leggermente migliore per la A034 (Elettronica) in Sicilia: i 7 che usciranno meglio classificati dalla selezione, al momento sono “chiusi” da 6 docenti rimasti senza cattedra. Davvero cupe le prospettive della 036 (Filosofia, psicologia e scienza dell’educazione), sempre in Puglia e in Sicilia: i rispettivi 8 e 10 candidati da prescegliere, non potranno essere assunti se non prima verranno smaltiti i 2 docenti privi di posto in Puglia e addirittura 20 in Sicilia».
La catastrofica previsione è smorzata dal dirigente sindacale Flc-Cgil Lucio Ficara. «L’Anief fa un calcolo corretto basandosi proprio sulle nostre tabelle completate dopo i trasferimenti – spiega il sindacalista – e le considerazioni sono reali perché se il trend restasse questo ci sarebbero difficoltà, ma in tre anni i vincitori del concorso dovrebbero riuscire a inserirsi. Il ministro Carrozza sta puntando sull’organico funzionale e questo consentirà di avere qualche docente in più e non organici ridotti all’osso. In ogni caso il ministero dovrà trovare una soluzione».
Ma per l’Anief non bisogna farsi troppe illusioni. «La metà dei già esigui posti disponibili – spiega – sono destinati a coloro che sono meglio classificati nelle graduatorie ad esaurimento. In secondo luogo, con la riforma pensionistica della Fornero, il turn over è destinato a ridursi ulteriormente. Terzo, la riforma Gelmini ha prodotto un altissimo numero di soprannumerari: solo quest’anno sono più di 7mila». Così l’Anief chiede al Miur di attuare una graduatoria degli idonei al concorso almeno triennale: «La graduatoria pluriennale – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief – è una prerogativa inevitabile».
«I danni della Gelmini sono già stati fatti, ormai siamo a regime – commenta Ficara – La riforma Fornero sta producendo gravi danni sul turn over ma, per esempio, dovrebbe essere sanata con un provvedimento ad hoc, forse già con il decreto del Fare, la questione del personale scolastico arrivato a quota 96 nel 2011 ma che non è riuscito ad andare in pensione e che potrebbe farlo dal 1° settembre 2014 comportando un riequilibrio delle cattedre perché si tratta di circa 3500-4000 persone. Inoltre, molti dei vincitori del concorso sono già nelle graduatorie ad esaurimento e questo sposterà ancora le cifre. La situazione non è certo rosea ma nemmeno così nera anche perché conclude – sarebbe assurdo che non si immettano in ruolo i vincitori di concorso».
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