Crocetta: «Ci prendiamo la responsabilità». Il ministro Trigilia accelera i trasferimenti.
Dopo mesi di attesa, la commissione Ue ha autorizzato la riprogrammazione dei fondi europei effettuata lo scorso mese di dicembre quando fu deciso di elevare il co-finanziamento degli investimenti Ue in Sicilia dal 50 al 75%. Per non perdere circa 1,6 miliardi di euro di co-finanziamento statale, d’accordo con l’allora ministro Barca, fu deciso di spostare queste risorse sul Piano azione coesione (Pac). Con la decisione adottata a Bruxelles l’altro ieri, può partire la rimodulazione e anche il Pac.
«Adesso – ha detto il presidente della Regione, Crocetta – si attende il finanziamento del governo, che ancora deve predisporre il trasferimento dei fondi. Ma noi, come governo, ci siamo presi una responsabilità: anticiperemo urgentemente le azioni a favore delle imprese, dei Comuni e dei più deboli». Il meccanismo del trasferimento delle risorse dalle casse statali a quelle regionali è piuttosto complesso. Ma il ministro della Coesione territoriale, Trigilia, si è impegnato ad accelerare le procedure per antiparne una parte.
Intanto, sono state stabilite dalla giunta regionale le priorità. «Abbiamo obbligato – ha aggiunto Crocetta – i dirigenti dei settori interessati a prendere, entro sette giorni, gli impegni di spesa: 40 milioni per la riqualificazione urbana; 50 milioni per i cantieri di servizio destinati alle categorie deboli e svantaggiate; 147 milioni per agevolazioni fiscali per le piccole e medie imprese nelle zone franche urbane; 40 milioni per il credito d’imposta per gli investimenti e l’occupazione si svantaggiati; 144 milioni per la tutela dell’occupazione e per le politiche attive del lavoro collegati ad ammortizzatori sociali in deroga e 20 milioni per aiuto a persone e famiglie con elevato disagio sociale». Di questi 144 milioni, circa 110 milioni saranno assorbiti dalla Cig.
Essendo il Pac alimentato da risorse statali, la spesa dev’essere contenuta entro i paletti del Patto di stabilità. E, comunque, nell’impiego di questi fondi c’è una certa gradualità. Il credito d’imposta, per esempio, sarà calcolato il prossimo anno. «Entro oggi – ha sottolineato l’assessore all’Economia, Bianchi – tutti gli assessorati devono comunicarmi i margini di spesa e le priorità. Credo che non ci dovrebbero essere problemi per il Patto di stabilità, essendo stato elevato il saldo per la Sicilia di 450 milioni».
Crocetta e Bianchi l’altro ieri sono stati auditi dalla commissione Bilancio dell’Ars per riferire sulle criticità relativa alla spesa dei fondi europei. Crocetta ha fatto il punto della situazione, informando la commissione del lavoro partito proprio ieri negli uffici del dipartimento Programmazione, di verifica delle 263 misure attivate. Le somme che non potranno essere impegnate entro il 31 luglio saranno riprogrammate per evitare il disimpegno automatico.
«Il crono-programma stabilito – ha aggiunto Bianchi – stabilisce tra luglio e settembre i tempi per uscire dal tunnel. Non è il tempo di fare censure o i censori». Critictà sono state rilevate anche nell’impiego del fondo Jessica destinato alla vivibilità urbana. Ma, come ha detto il dirigente generale della Programmazione, Falgares, la spesa è ridotta anche perché molti Comuni siciliani sono a rischio di fallimento e non hanno soldi per il co-finanziamento.
Per il presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Dina, «è stato un incontro positivo, ma è emerso comunque un quadro fortemente critico per la spesa Ue, in particolare per i dipartimenti Beni culturali, Turismo, Territorio e ambiente, Acqua, rifiuti e energia e Attività produttive. Nel Po Fesr rimangono da impegnare due miliardi entro giugno del 2014, mentre sono a rischio 400 milioni di euro che dovranno essere certificati tra ottobre e dicembre prossimi».
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