Il Pd deciderà giovedì sulla delicata questione del rapporto tra segretario e candidato premier. L’orientamento generale è quello di separare le due figure (che per statuto si sovrappongono), com’è avvenuto in occasione delle scorse primarie, per permettere a Renzi di competere per la guida del centrosinistra a cui per il Pd si era candidato Bersani.
Le cose ora sono diverse e i “renziani” si oppongono accusando la vecchia dirigenza di voler cambiare le regole per tagliarlo fuori dalla partita. Ma il segretario ‘traghettatore’, Epifani, confida in una ricomposizione e alla commissione congresso ieri ha chiesto l’impegno di tutti per arrivare alla direzione del partito con un documento condiviso. No, dunque, a decisioni a colpi di maggioranza. I “renziani” apprezzano e, anche se sono ancora tante le questioni aperte, le regole delle assise cominciano a prendere forma.
La direzione si riunirà a fine luglio, o ai primi di agosto, per esaminarle. E scioglierà eventuali punti che dovessero apparire controversi fissando la data precisa del congresso. Per il momento, è certo che si terrà entro l’anno e che probabilmente ci saranno primarie aperte tra la fine di novembre e i primi di dicembre, anche se resta da decidere come funzionerà l’albo. «Non abbiamo ancora discusso di che cosa vuol dire “aperte”, ma per quel che mi riguarda lo saranno», assicura il segretario. E i “renziani” contano di ottenere il sì a primarie aperte anche per i segretari regionali.
Da decidere, dunque, se questi saranno eletti con le primarie, come avviene ora, o nei congressi sul territorio dagli iscritti. Il Pd, inoltre, si divide sul termine per la presentazione della candidature alla segreteria. I “renziani” chiedono che i nomi vengano fatti prima dell’avvio del percorso congressuale nei circoli. Le altre correnti del Pd, invece, puntano a presentare le candidature alla guida del partito a metà percorso, dopo i congressi di circolo e provinciali. Da trovare, infine, una soluzione alla mancanza di un organismo intermedio tra l’ufficio di segreteria, scelto direttamente dal segretario, e la direzione, composta da più di duecento persone.
«Resta il mio ottimismo di fondo sul fatto che, alla fine, verremo a capo di una discussione complessa, e che saremo in condizione di trovare una condivisione molto ampia», afferma Epifani al termine della riunione della commissione. «La fatica di trovare una soluzione condivisa – commenta il renziano Guerini, che ne è membro – può costringere a qualche seduta in più della commissione, fermo restando che la direzione per l’o. k. finale si avrà a fine mese, ma credo sia giusto lo sforzo che Epifani sta facendo perché le regole sono di tutti».
E mentre i “renziani” e il presunto “correntone” tentano la mediazione, l’ex- segretario del Pd, Bersani ribatte via twitter a Grillo che il giorno prima lo aveva attaccato per le sue dichiarazioni sul tema della possibile alleanza tra democratici e M5S a una festa del partito a Cremona. «Grillo campione di disinformazione», contrattacca Bersani postando un link al video della festa. «Bersani smentisce se stesso e mi accusa», ribatte Grillo che sul suo blog invita tutti a vedere il video e a verificare se i contenuti differiscono da quanto da lui stesso riportatovi il giorno prima.
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