Antenne satellitari a Lampedusa come a Niscemi?
L’isola, oltre alle proteste legate all’emergenza degli sbarchi di immigrati, potrebbe vedere presto anche quelle contro la costruzione di una base di Telespazio (gruppo Finmeccanica), annunciata giovedì dall’amministratore unico dell’Enav, Massimo Garbini, nell’ambito dell’espansione in Nord-Africa delle attività della rete europea «Egnos», il mega-sistema di navigazione satellitare Gps di controllo delle rotte degli aerei di cui Telespazio si è appena aggiudicata la gestione assieme ad una controllata dell’Enav.
L’allarme lo ha lanciato il segretario regionale della Uilm-Uil, Silvio Vicari, che segue la vertenza dei 27 dipendenti della stazione Telespazio di Scanzano, nei pressi di Palermo, di cui è stata decisa la chiusura.
«Il precedente A. d. di Telespazio, Carlo Gualdaroni – dice Vicari – lo scorso 17 ottobre, in audizione al Senato, aveva dichiarato che, qualora Telespazio avesse vinto la gara di “Egnos”, la base di Scanzano sarebbe stata riconvertita in un centro di manutenzione e controllo remoto di tutti i siti della rete Gps degli aerei, in un centro di sviluppo dei servizi della navigazione satellitare e in un nodo di controllo delle attività in Nord Africa.
Invece, dopo 8 mesi – aggiunge il sindacalista – la base viene chiusa lasciando inutilizzate le sue tecnologie e si spendono soldi per costruirne una nuova, per fare le stesse cose, su un’isola che francamente non ne avrebbe bisogno».
Vicari conclude: «Avevamo proposto di spostare a Scanzano parte delle attività del Muos, compatibili con le tecnologie presenti, sia per salvare i 27 dipendenti, sia per aiutare i cittadini di Niscemi. Siamo rimasti inascoltati».
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