Accuse al Pd. «Ha compiuto dei tentativi maldestri per fermare la lista, ma credo di aver dimostrato che sarebbe stato un errore gravissimo non presentarla agli elettori».
Incassato il risultato delle amministrative, favorevole al centrosinistra e alla sua lista, «il Megafono», il presidente della Regione, Crocetta, guarda al futuro della sua giunta con un certo ottimismo. Messe alle spalle le polemiche elettorali e i toni, a volte anche aspri, con il mondo sindacale, è già concentrato sul da farsi per trovare le giuste soluzioni per portar fuori l’economia siciliana dalla lunga fase di recessione che dura ormai da circa un decennio.
Presidente, la Sicilia è in piena emergenza occupazionale e sociale. Il voto di domenica e lunedì la caricano, se possibile, di maggiori responsabilità.
«Indubbiamente il governo che guido esce rafforzato dalle urne. Anche la coalizione che sostiene il presidente della Regione vince. Vorrei sottolineare anche la grande affermazione del “Megafono”, da Palermo a Messina, da Catania a Siracusa e a Ragusa. Ma anche in alcune città più piccole siamo stati determinanti per la vittoria del centrosinistra. E’ anche vero che Udc, “Megafono” e Pd quando si schierano insieme vincono. A Siracusa, per esempio, l’Udc ha fatto scelte (l’alleanza con il Pdl, ndr) diverse e il suo candidato non è arrivato al ballottaggio».
Quale messaggio lancia a quanti nel Pd hanno tentato di fermare le liste del suo movimento?
«Tentativi maldestri, sarebbe stato un errore gravissimo non presentare le liste del mio movimento. L’asse Pd-Udc-“Megafono” ha dimostrato di funzionare: e anche bene. Sarebbe stato un autogol clamoroso non presentare il nostro simbolo. Peraltro, sono stati gli stessi candidati a sindaco di centrosinistra a chiederci di fare liste del “Megafono”. Dove, per motivi contingenti, non eravamo presenti, il candidato a sindaco del nostro schieramento non ha vinto al primo turno o non è andato al ballottaggio per pochi voti».
Dopo la vittoria alle regionali, il centrosinistra fa il bis alle amministrative…
«E’ stata una svolta storica la vittoria alle regionali. La sinistra, nella storia dell’Autonomia, non era mai andata al governo col consenso popolare. La svolta si è confermata alle politiche, sancita adesso da questo successo nelle amministrative. Siamo all’inizio di un percorso che può consentire di cambiare veramente la Sicilia».
Lei parla di grande alleanza Megafono-Pd-Udc. Ma non teme che il successo ottenuto dal suo movimento possa innescare rappresaglie nei confronti del suo governo?
«Sia chiaro una volta e per tutte: la lista “il Megafono” è stata il valore aggiunto alle regionali. Ha voluto che ci presentassimo pure al Senato in Sicilia l’ex-segretario del Pd, Bersani. Non è stato compiuto nessun atto ostile nei confronti di alcuno. Al contrario, abbiamo dato il nostro contributo per favorire il successo del Pd a livello nazionale. Chi polemizza lo fa inutilmente. Bisogna discutere, confrontarsi, sulle cose utili. Io e la mia giunta siamo impegnati a dare soluzione a problemi difficili, incancreniti nel tempo, che nessuno aveva voluto affrontare: a cominciare della formazione professionale. Per non parlare dei buchi di bilancio».
Le è stata rivolta l’accusa di essere «un uomo solo al comando».
«Un uomo solo al comando: questa è un’accusa che viene fatta a chi vince e governa, ma non si vuole fare manovrare. Penso che il messaggio sia stato compreso dagli elettori, come dimostra l’affluenza alle urne. I siciliani stanno riprendendo la voglia di partecipare alla politica e di portare avanti il cambiamento con le riforme».
Ma continuerà a proseguire per la sua strada in solitudine o presterà maggiore ascolto alle istanze delle forze politiche e di quelle sociali?
«Bisognerà adesso intensificare il lavoro. Nel giro di una diecina di giorni, convocheremo tutte le parti sociali per illustrare interventi di programmazione che dovranno servire a creare migliaia di posti di lavoro».
Dai dati definitivi emerge che nei consigli comunali sono state elette molte donne.
«Voglio, appunto, sottolineare il grande valore sociale e culturale che ha la presenza straordinaria di donne e giovani tra gli eletti. L’introduzione della preferenza di genere, osteggiata da parecchi, rimette in moto la politica; rende protagonisti giovani e donne; rinnova i consigli comunali. Significa che andiamo nella giusta direzione. Il lavoro che stiamo facendo trasforma la società siciliana, facendola diventare tra le più avanzate d’Italia. Anche la partecipazione al primo turno è stata in percentuale superiore rispetto al resto del Paese. Infine, vorrei ringraziare tutti i candidati di destra e di sinistra per il clima di serenità in cui si è svolta la campagna elettorale, con una diminuizione netta di deprecabili segnali, come il voto di scambio. Questo incoraggia ancora di più nella battaglia per la legalità».
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