Acireale. Bellezza barocca tra l’Etna e lo Jonio, ogni estate diventa meta di migliaia di turisti. Le sue bellezze artistiche e naturali ne fanno una perla di rara bellezza.
I raggi del sole proiettati verso la pietra lavica, il calore che si sprigiona e si riversa nella pelle, ancora candida, dei turisti. Il sole, quello siciliano che solo pochi sanno cosa genera. Coccolati dal sole e da quel lieve venticello i turisti guardano, volgono il loro sguardo da una parte e dall’altra e cercano, con l’obiettivo, di captare l’istante.
Ecco Acireale, incantevole città tra l’Etna e lo Jonio, che negli anni ha visto passare migliaia e migliaia di turisti. Acireale è arte, storia, cultura, tradizioni, ma anche mare, paesaggio e natura.
La città barocca, quella delle cento campane, si fa ammirare attraverso le forti tracce dell’architettura barocca. Il Palazzo di città, la Basilica di S. Sebastiano, i palazzi di via Dafnica, di via Galatea e del quartiere del Suffragio. Una Città che ha sempre vissuto di turismo, oggi più di ieri, bloccata forse da una crisi nazionale che stenta a ricucirsi. La culla barocca non si arrende e, con i propri mezzi, continua la sua scalata per regalare a tutti i suoi visitatori un soggiorno incantevole. Anche con il suo splendido mare, mozzafiato: è quello che costeggia e avvolge Acireale. In estate, oltre al ricco cartellone di iniziative, c’è il mare.
La “Vigna de’ marinai”, così chiamato per la sua leggendaria abbondanza di pesci. Una vasta scelta di frazioni marinare: da Capo Mulini a Santa Caterina, da Santa Maria la Scala a Santa Tecla, da Stazzo a Pozzillo. I tanti borghi marinari che ruotano attorno a un costone lavico di inestimabile bellezza, la Timpa.
Nei locali del centro storico e delle frazioni marinare si può scrutare un panorama unico, molto apprezzato dai turisti. E così, tra un giro nei negozi di souvenir, una granita alla mandorla, una chiesa, un bagno nelle acque cristalline, non si potrà fare a meno di restare estasiati da tanta bellezza e pensare che possa nascere un amore eterno, come quello tra Aci e Galatea.
E poi c’è la Timpa: tanto da vedere e da godere. Il visitatore potrà accedere facilmente alla riserva a partire da S. M. degli Ammalati, attraverso un sentiero che porta a un belvedere dal quale si apprezzano la bellezza del panorama e i forti contrasti fra la scura vegetazione di macchia ed i cromatismi delle lave.
In certi punti è possibile scendere fino al mare per immergersi nelle scure e fredde acque dello Jonio. Chi viene in visita alla Timpa può concedersi una romantica passeggiata al Belvedere di Santa Caterina, dedicarsi alla foto paesaggistica e all’osservazione degli uccelli.
In alternativa si consiglia la passeggiata lungo la via Umberto di Acireale che attraversa il monumentale centro storico barocco della città, dove il palato può sublimarsi con le ottime granite di mandorla e gli squisiti cannoli di ricotta.
Perderseli sarebbe davvero un delitto.
Il paesaggio più suggestivo della Timpa, che ne giustifica la protezione integrale, è quello dei basalti colonnari che ne formano alcune pareti a strapiombo.
Un luogo magico che attira ogni anno molti turisti da tutta Europa, per le spiaggette selvagge di rocce, di sabbia grossa e ciotoli che si sposano ad un mare pulito e cristallino, che gioca con le infinite sfumature del verde e del blu più intenso, in un carosello continuo di rifrazioni e di richiami alla natura circostante.
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