Un ddl regionale per affrontare il dramma nell’Isola. L’amianto sarà bruciato e trasformato in materiale edile. Un bilancio di 850 morti. Entro 2 anni l’impianto regionale di trasformazione.
Ottocentocinquanta morti accertate, 80 l’anno, e le stime parlano di circa 15mila casi di contaminazione solo in Sicilia: è il dramma dell’amianto, e nell’Isola (unica regione d’Italia con la Calabria) non esiste ancora una legge per la tutela e la prevenzione dei rischi.
Una lacuna ventennale nell’ordinamento siciliano che il disegno di legge presentato ieri all’Ars dall’intera commissione Sanità cercherà di colmare. Il ddl, “Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto”, porta le firme di Pippo Digiacomo (Pd, presidente della commissione), Giorgio Assenza, Salvino Caputo e Vincenzo Fontana (Pdl), Giuseppe Federico (Pds) e Lillo Firetto (Udc), e ha già iniziato il percorso che lo vedrà passare all’approvazione in commissione Ambiente, poi Bilancio, e infine in Aula.
Il disegno di legge fissa a due anni il termine per la costruzione di un “impianto regionale di trasformazione”. L’amianto verrà bruciato ad alta temperatura e trasformato in materiale edile. Si scarta così l’ipotesi discarica, dove l’amianto messo in sicurezza tramite interramento potrebbe rappresentare una bomba ecologica. Resta da individuare l’area che ospiterà l’impianto di trasformazione.
Il ddl prevede mappatura, bonifica e recupero di siti e impianti dove è stata rilevata la presenza di amianto e di cui non vi è alcun dato. Entro 180 giorni dall’approvazione della legge, i Comuni dovranno cominciare la raccolta e ognuno avrà un sito di stoccaggio temporaneo in attesa della costruzione del grande impianto di riciclo. Questo dovrebbe anche eliminare i costi elevati che i Comuni hanno dovuto affrontare finora perché i siti non si trovano in Sicilia.
Oltre al potenziamento delle strutture ospedaliere che si trovano nei territori ad alto rischio (provincia di Siracusa, Valle del Belìce) con un emendamento del deputato Pippo Gianni è stata approvata l’istituzione del centro di riferimento regionale per la cura e la diagnosi di patologie derivanti dall’amianto. Il centro sorgerà presso l’ospedale Muscatello di Augusta, zona dichiarata ad altissimo rischio.
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