Last updated on Marzo 17th, 2015 at 03:37 pm
Il mondo della moda: come sta cambiando e in che direzione sta andando.
Il mondo della moda è da sempre stato il simbolo della cultura del proprio tempo, non in quanto espressione diretta dei principi e dei valori universalmente riconosciuti in un determinato momento, quanto invece facendosi portavoce di quelle istanze e di quelle rivendicazioni che di volta in volta la società costituita non era in grado di (o non voleva) ascoltare.
Accadeva così che negli anni 70, anni di austerity e di battaglie sociali, le note caratterizzanti delle creazioni di alta moda erano proprio quelle della protesta, della contestazione e della provocazione. Al contrario negli anni 80 e 90, anni di relativo benessere, la moda ha astratto se stessa e le sue proposte da quello che accadeva nel mondo, provando ad immaginare nuovi scenari e proponendo non di rado creazioni astratte, fuori da qualsiasi canone, assolute.
Ed oggi? La moda non ha smesso di essere quella particolare “cartina tornasole” dei flussi culturali mondiali e ne è anzi, ed ancora, una delle più autentiche espressioni. Finita l’era del benessere a tutti i costi, anche la moda in generale e l’alta moda (seppur ancora con qualche timida espressione), guardano al mondo di oggi e soprattutto a quello di domani, e provano ad immaginare soluzioni che anche nell’abbigliamento riprendano quei concetti di sostenibilità che in altri settori commerciali si sono fatti più pressanti da tempo. Servendosi di materiali ecosostenibili, soprattutto nei capi di abbigliamento, come ad esempio per i giubbini per la primavera o per le stagioni autunnali, non più di pelle ma eseguiti con tessuti diversi, prodotti tenendo sotto controllo il processo produttivo dal punto di vista ecologico.
In questo modo è nata quella che si chiama comunemente “Moda critica”, ovvero un intendimento di creazioni di abbigliamento in cui larga enfasi viene dato al riciclo ed al riutilizzo dei materiali. Ma non solo. La moda critica fa anche propri concetti di sostenibilità secondo i quali viene ad esempio abolito l’utilizzo di pelli animali a favore di quelle sintetiche in grado di riprodurne la vestibilità e l’aspetto ma senza far strage di essere viventi.
Per ora la moda critica si attestando come una nuova tendenza soprattutto per i prodotti di fascia media con marchi come H&M, ma non è detto che domani possa diventare un must anche dell’alta moda, come peraltro avviene già oggi per un brand come Gucci che recentemente ha fatto proprio il bando all’utilizzo di pellami animali.