Una lettera con una falsa firma a stampatello del pubblico ministero Salvatore Vella, in servizio alla Procura della Repubblica di Agrigento, è stata ricevuta dal testimone di giustizia di Bivona Ignazio Cutrò, l’imprenditore edile che con le sue denunce ha fatto arrestare e condannare i mafiosi della zona montana della provincia di Agrigento che gli chiedevano il pizzo. La lettera è stata trovata nella buca delle lettere.
Ignazio Cutrò ha immediatamente denunciato l’accaduto ai carabinieri della Compagnia di Cammarata che hanno sequestrato la missiva che sembra scritta a macchina ed avviato le indagini per risalire all’autore.
Nella lettera si fanno chiari riferimenti al processo “Face off”, quello scaturito proprio dalle denunce di Cutrò e alla riduzione della protezione per il testimone di giustizie e per la sua famiglia ed anche «al comune amico politico Beppe Lumia che ci rema un po’ contro e si espone solo per fare bella figura sui giornali».
La missiva appare minacciosa anche per il sostituto procuratore Salvatore Vella al quale di recente è stata tagliata la scorta pur essendo stato, da applicato alla Dda per la Procura di Sciacca, il magistrato antimafia della zona. Non è comunque la prima volta che Cutrò viene preso di mira da ignoti che gli hanno già rivolto in passato minacce di morte.
Sicilia Notizie Cronaca Attualità News Politica Economia Lavoro Enogastronomia Sport Viaggi