Don Marco Damanti: “Le bollette per i rifiuti portate in parrocchia. La gente è disperata, le istituzioni in silenzio”.
Il disagio sociale attraversa tutta l’area occidentale della provincia di Agrigento. A Menfi un parroco in piena campagna elettorale “bacchetta” l’amministrazione comunale per l’aumento smisurato della tassa sui rifiuti.
Nella cittadina belicina è scoppiato un caso dopo lo sfogo di Marco Damanti, giovane parroco particolarmente sensibile alle tematiche sociali.
Nella sua parrocchia fino a poco tempo fa arrivava gente che non era in grado di pagare la bolletta della luce e chiedeva aiuto, oggi i fedeli meno abbienti portano anche le cartelle di pagamento della tassa sui rifiuti, recentemente aumentata per sanare il bilancio comunale.
“E’ assurdo – dice il religioso – che sia operativa una raccolta differenziata che avrebbe dovuto garantire meno costi e che invece ci impone ogni anno nuovi aumenti”.
Don Damanti ha affidato le sue riflessioni ad una lunga lettera di protesta, sottoscritta anche dai gruppi Caritas e San Vincenzo.
“Il popolo è esasperato e disperato – scrivono – e la cosa peggiore è che le istituzioni e i settori di categoria rimangono in silenzio”.
“Al nostro sacerdote – spiega Michele Botta – sarà sfuggito come più volte nei vari Consigli comunali abbiamo giustificato questo aumento, che comunque è limitato al 15%. Per una ulteriore precisazione, aggiunge il Sndaco di Menfi, la tassa di oggi fa riferimento al 2012 ed è dettata dalla necessità di ripianare i debiti accumulati negli anni dal Comune nei confronti della Sogeir. L’emissione di queste bollette in questo periodo, conclude Botta, avviene in ossequio alla richiesta della Corte dei Conti che ha stimolato la solerzia nella riscossione da parte dei funzionari comunali rispetto alle bollette come negli anni precedenti. In ogni caso, gli uffici sono a disposizione per tutti i chiarimenti o le rettifiche da apportare.”
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