Franco Battiato – “Apriti Sesamo Tour 2013”
04-05-06 maggio 2013: Catania – Teatro Bellini
08 maggio 2013: Messina – Teatro Vittorio Emanuele
09 maggio 2013: Ragusa – Teatro 2000
12-13 maggio 2013: Palermo – Teatro Politeama
Dopo la parentesi europea di “Apriti Sesamo – Tour 2013”, Franco Battiato tornerà nella sua Sicilia per sette appuntamenti nei più suggestivi teatri.
Il Tour, partito il 19 gennaio scorso dal Teatro Creberg di Bergamo, dopo aver girato l’Italia ha fatto tappa (tra i mesi di Marzo e Aprile) a Barcellona, Madrid, Burgos, Parigi, Londra, Bruxelles, Berlino e Zurigo.
E dopo una piccola (e meritata) pausa, Franco Battiato riprenderà le fatiche artistiche nella sua terra il 4 maggio prossimo dal Teatro Vincenzo Bellini di Catania, per poi proseguire alla volta di Messina, Ragusa e Palermo.
Il nuovo Tour 2013 si muove sulle tracce dell’ultimo disco, “Apriti Sesamo”, il 28esimo capitolo discografico della sua carriera uscito lo scorso ottobre, e del quale ne condivide tematiche e suggestioni.
Franco Battiato, durante la presentazione di “Apriti Sesamo”, non ha avuto alcun problema o timore nel definirlo come uno dei migliori dischi fin qui prodotti. Un lavoro che guarda al proprio passato e al tempo con pudico rimpianto, molto ricco di citazioni letterarie, miti d’oriente e occidente, echi di linguaggio biblico e profezie di nascita dell’uomo nuovo.
Album che è stato anticipato dal singolo “Passacaglia”, dove ancora una volta il grande Maestro Franco Battiato ha voluto fare da ponte tra antico e moderno, tra musica colta e musica popolare, traducendo in suoni contemporanei una forma musicale appartenente alla tradizione, e che, nel corso dei secoli, è diventata un vero e proprio genere musicale: la passacaglia appunto.
Tornando al live, ritroviamo la minuzia certosina dell’artista nel cucire assieme la storia musicale e l’avanguardia di cui è sempre stato alfiere in Italia, lasciando poco spazio a dance e techno.
Ho avuto modo di dare uno sguardo nei vari siti web alla scaletta del suo concerto, ed ho notato con piacere che si presenta molto ricca di sorprese. Battiato attinge, infatti, a piene mani dal suo repertorio ma, a farla da padrone nella prima parte del live com’era ovvio del resto, è l’ultimo suo lavoro discografico, “Apriti Sesamo”.
Passando per “L’ombra della luce” e da “Come un cammello in una grondaia”, si arriva ad una delle sorprese del live: la proposizione, per la prima volta dal vivo in un concerto, di un brano tratto dalla recente opera per ologrammi, “Telesio”. A seguire “Giubbe rosse”, “Il mantello e la spiga”, “Nomadi”, “La stagione dell’amore”, “La cura”, “E ti vengo a cercare” che anticipano l’irresistibile medley “Bandiera bianca – Up patriots to arms – L’era del cinghiale bianco – Voglio vederti danzare”.
Immancabile in una playlist dal sapore siciliano l’intramontabile “Stranizza d’amuri”, riproposta più volta anche dalla “Cantantessa” Carmen Consoli durante i suoi concerti.
L’esibizione sarà aperta dal giovane Giovanni Caccamo (X Factor e Sanremo social), che con i suoi tre brani, “Silenzio”, “Satelliti nell’aria” e “Il mondo che non tornerà”, studia già da grande. Inevitabile il mio “in bocca al lupo” a questo giovane artista di Modica.
La band che seguirà Franco Battiato in questa nuova avventura è composta da Carlo Guaitoli al pianoforte, Angelo Privitera alle tastiere e programmazione, Davide Ferrario alla chitarra, Andrea Torresani al basso, Giordano Colombo alla batteria e l’ex Verve Simon Tong alla chitarra. Completano il mix musicale i maestri del Nuovo Quartetto Italiano, Alessandro Simoncini primo violino, Luigi Mazza secondo violino, Demetrio Comuzzi viola e Luca Simoncini violoncello.
Al grande Maestro della musica italiana, nel frattempo, è stato revocato l’incarico di Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Sicilia a seguito delle sue esternazioni presso il Parlamento Europeo, dove aveva parlato a chiare lettere di un “Parlamento italiano affollato di “troie” disposte a tutto”.
Non sta certamente a me giudicare o criticare le sue dichiarazioni (che possono essere più o meno condivisibili), ma un piccolo rimpianto a tal proposito ce l’ho: chissà se nelle sue vesti di Assessore non avrebbe mandato in pensione direttori artistici e addetti alla cultura (come cantava in “Up patriots to arms”), a maggior ragione in un periodo come questo di spending review.
Mettendo da parte tutto quello che è successo nei suoi cinque mesi di esperienza politica, davanti a noi c’è un artista con una carriera straordinariamente prolifica ed eclettica, giocata tra pop e sperimentalismi arditi, scomposizioni ritmiche e rigore classico.
Definisco Franco Battiato un “combattente” (come è sempre stato) che non disdegna di usare il proprio corpo e la propria immagine per condurre la propria personale battaglia di verità e bellezza, uniche bussole della sua esistenza personale e artistica. Anche a costo di incappare nelle inevitabili critiche cui è prontamente sottoposto chi, come lui, si presenti al mondo col vessillo della propria integrità morale.
Un artista da sempre a testa alta, assolutamente da vedere.
Giannicola Scopelliti