Riceviamo e pubblichiamo, dal Gruppo Lista Musumeci all’Ars, il seguente comunicato stampa.
Scongiurare il fenomeno delle assunzioni fittizie di eletti negli enti locali un Ddl del Gruppo Musumeci: misure certe per le assenze dal posto di lavoro.
Scongiurare il triste fenomeno di assunzioni fittizie in favore di eletti negli enti locali, a partire dai sindaci, ma anche per consiglieri comunali e circoscrizionali.
È questo lo scopo del disegno di legge, presentato dal Gruppo Lista Musumeci all’Ars (primo firmatario Gino Ioppolo), che modifica la legge 30 del 2000, nella quale si prevede che le assenze dei rappresentanti istituzionali dai propri posti di lavoro in occasione delle sedute di consiglio o giunte, debbano essere retribuite dai rispettivi datori di lavoro, che vengono in seguito rimborsati dall’ente pubblico nel quale il lavoratore stesso svolge la propria attività istituzionale.
La proposta del Gruppo Musumeci mira a stanare proprio quei comportamenti discutibili sul piano etico, messi in atto da chi si fa assumere all’indomani della propria elezione, in modo da accedere a questi rimborsi previsti dalla legge. Per questa ragione, il Ddl prevede che lo stesso rimborso sia calcolato sulla retribuzione percepita dal lavoratore alla data della sua accettazione di candidatura, o comunque una data non inferiore a un mese dallo svolgimento della competizione elettorale.
“Un accorgimento – sottolinea Gino Ioppolo – che consente di accertare che il rappresentate istituzionale svolga effettiva attività lavorativa anche prima della propria elezione, attraverso l’accertamento della propria posizione retributiva che sarà, in seguito, l’unica presa in considerazione al fine della predisposizione degli stessi rimborsi da parte degli Enti locali. In questo modo colpiamo i furbetti, dando
un segnale forte”.
“Riteniamo – aggiunge il parlamentare della Lista Musumeci – che i temi etici non possano e non debbano riguardare solo gli altri e non la politica, perché i rappresentanti istituzionali devono essere i primi a dare un segnale forte di rispetto delle regole”.
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