Last updated on Marzo 21st, 2013 at 08:43 am
C’è da colmare un buco di 2,8 mld, ma non si è ancora stabilito dove tagliare.
E’ ancora tutto da scrivere il Bilancio 2013 della Regione. Perché, più o meno, si conosce l’entità del «buco» da colmare, circa 2,8 miliardi di euro, ma non è stato ancora stabilito dove tagliare, considerato che vi sono alcune «spese incompribili», come ha sottolineato l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, nel corso dell’audizione davanti alla commissione Bilancio dell’Ars, presieduta da Nino Dina.
La situazione è piuttosto complicata. Oltre, il miliardo di euro impegnato nel 2012, senza la dovuta copertura finanziaria, bisogna fare i conti con i circa 900 milioni di minori trasferimenti dello Stato decisi dal governo Monti, mentre ad 800 milioni ammonterebbe la spesa per il 2013.
Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e l’assessore Luca Bianchi sono contrari ai cosiddetti tagli lineari e per questo motivo è stata adottata dalla giunta una delibera inviata ai dirigenti generali, chiedendo di giustificare ogni singola spesa che chiedono di finanziare.
Ma finora nessuno ha dato risposta. «C’è un ritardo – ha ammesso Bianchi – il presidente Crocetta ha sollecitato i dirigenti generali affinché si assumano le loro responsabilità. Non si parli solo della riduzione degli stipendi.
E’ il tempo della responsabilità, anche perché le risorse sono sempre più contenute. Vogliamo fare i necessari tagli, ma senza incidere sulla qualità dei servizi».
Un proposito lodevole che, però, richiede la collaborazione sia della burocrazia e sia degli assessori e della stessa Assemblea regionale. «Necessariamente – ha aggiunto Bianchi – sarà un bilancio all’osso e blindato, con la copertura dei capitoli obbligatori e non comprimibili». La copertura, circa 800 milioni di euro, per i precari degli enti locali, i forestali e i trattoristi dell’Esa, saranno reperiti con la manovra prevista nel disegno di legge di stabilità, così come l’aumento del fondo destinato alle Autonomie locali dotato attualmente di circa 300 milioni di euro.
Bisogna anche fare i conti con le minori entrate tributarie, a causa della crisi si sono ridotti i consumi e molti lavoratori hanno perso l’impiego.
«Il governo – ha continuato Bianchi – sta adottando un nuovo metodo, a “budget zero”. Può sembrare una mera tecnica di bilancio, ma si tratta di un meccanismo che può consentire un vero e proprio contenimento della spesa. Tocca ai dirigenti giustificare la spesa. Non è più la politica che compie le scelte rivelatesi spesso sbagliate nel passato. E sia chiaro che il governo non accetterà emendamenti se varieranno la spesa. I saldi devono rimanere invariati».
In ogni caso, è garantito il cofinanziamento dei fondi europei, gli unici disponibili per gli investimenti.
L’assessore Bianchi ha svelato che c’è in corso un serrato confronto con il ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca, il quale ha assunto l’impegno di non calcolare questi investimenti nel Patto di stabilità.
«Tutti i rappresentanti delle regioni meridionali – ha detto Bianchi – abbiamo detto al ministro che non parteciperemo più alla Conferenza Stato-Regioni se non sarà applicato questo criterio».
Per quanto riguarda il miliardo di deficit del 2012, gli uffici dell’assessorato all’Economia stanno verificando quante delle somme impegnate siano state effettivamente spese o che abbiano già fatto scattare obbligazioni giuridiche. il «buco» potrebbe avere dimensioni più modeste ed avrebbe dovuto essere il vecchio governo ad attuare le opportune manovre di bilancio. In teoria, il deficit del 2012 potrebbe essere ignorato durante la redazione del Bilancio 2013 ed effettuare le «variazioni» a luglio. Invece, è stato scelto di spalmare il deficit su diverse annualità, anche per avere credibilità a Roma.
Il vice capogruppo del Pdl, Marco Falcone, ha chiesto che «enti locali e precariato storico siano la priorità della Finanziaria». Pippo Gianni (CD), si schiera con Crocetta: «La Sicilia rischia il tracollo finanziario a causa della politica di Lombardo. Serve una vera spending review».
Intanto la commissione Sanità dell’Ars ha bocciato all’unanimità il ticket sui ricoveri ospedalieri e l’aumento di un euro su quello delle ricette mediche. Non è stato invece approvato l’emendamento sui «comandati della sanità» che costano annualmente circa 2,8 milioni di euro. lasicilia
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