Last updated on Marzo 12th, 2013 at 07:48 pm
Tracollo della Lega Nord in Parlamento, con il rischio di voti e seggi pressoche’ dimezzati rispetto alle ultime politiche del 2008. Se all’epoca il Carroccio aveva spuntato l’8,30% alla Camera e l’8,062% al Senato, oggi il partito, stretto tra l’ascesa dei grillini e gli scandali che hanno travolto via Bellerio, si ferma a poco piu’ del 4% nei due rami del Parlamento.
La Lega registra un vero e proprio tracollo nelle sue roccaforti storiche, Piemonte e Veneto, sparisce quasi del tutto nelle regioni del Centro, ma resiste in Lombardia, la ‘madre di tutte le battaglie’. Non e’ un mistero che i lumbard abbiano puntato forte sulla conquista del Pirellone. Occhi puntati quindi su Roberto Maroni.
Se l’ex ministro dell’Interno dovesse spuntarla, aprendo la strada al progetto leghista di una macroregione del Nord (Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia), la ‘debacle’ registrata alle politiche assumerebbe un sapore di gran lunga meno amaro. I vertici al momento tacciono, a tirare le somme si pensera’ domani. Intanto e’ stato convocato per giovedi’ prossimo un consiglio federale. Sul tavolo l’analisi del voto e, forse, anche l’addio di Maroni alla segreteria. Se per andare ai piani alti del Pirellone, bisognera’ attendere domani per saperlo.
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