Hanno suscitato dure critiche tra gli attivisti e nel comitato delle mamme “No Muos” le dichiarazioni del prof. Antonio Zichichi, fisico, scienziato ed assessore regionale ai Beni culturali, secondo il quale le antenne Muos in corso di realizzazione nella Base della Marina militare americana di Ulmo, a 3 chilometri da Niscemi, non sarebbero pericolose per la salute umana, né uno strumento d’attacco bellico, bensì di difesa.
E lo stesso governatore della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha preso le distanze dall’assessore della sua Giunta.
Il prof. Zichichi ha chiarito che le antenne Muos, essendo a bassa energia elettromagnetica, non sarebbero nocive e, di conseguenza, non ci sono motivi per la popolazione niscemese di avere preoccupazioni.
Esternazioni che hanno però provocato disapprovazioni tra il popolo dei No Muos e specialmente tra il comitato delle mamme di cui è presidente Maria Concetta Gualato.
Infatti, sabato mattina, oltre 100 donne del comitato mamme “No Muos”, si sono riunite in piazza Vittorio Emanuele e hanno realizzato un presidio pacifico.
A replicare alle dichiarazioni del prof. Zichichi è stata proprio Maria Concetta Gualato, che ha detto: «E’ strano come il prof. Zichichi non abbia preso atto degli studi sulla nocività dell’emissione elettromagnetica delle antenne Muos eseguiti dai professori Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu del Politecnico di Torino, né dei dati medici contenuti. Se il prof. Zichichi è convinto che le antenne Muos non sono pericolose per la salute umana, lo invitiamo a venire a Niscemi assieme ai suoi familiari e a mettersi sotto le attuali 41 antenne già presenti nella Base militare americana di Ulmo, in modo che possa convincersi del contrario».
«E’ strano – aggiunge Maria Concetta Gualato – come il prof. Zichichi non sappia del caso di un cittadino abitante ad Ulmo con un pacemaker al cuore e che spesso, per il superamento dei limiti di guardia del campo elettromagnetico determinato dalle attuali 41 antenne, avverte dei disturbi fisici per il fatto che il pacemaker non funziona bene. E dovrebbe anche sapere di casi di ciclisti che, trovandosi a passare da Ulmo, hanno visto andare in tilt anche l’apparecchio che mettono al polso per il rilievo del battito cardiaco. Per non dire di una donna del nostro comitato No Muos che ha un pacemaker al cuore e che, quando ci riuniamo davanti la Base di Ulmo, non può stare oltre i 10 minuti perché si sente male».
Ma a contestare le affermazioni di Zichichi non sono solamente i cittadini di Niscemi. Lo stesso presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha comunicato che le valutazioni dell’assessore ai Beni culturali sul Muos dovranno «essere verificate da organismi sanitari abilitati», «in particolare – ha detto il governatore – penso all’Organizzazione mondiale della Sanità o all’Istituto Superiore di Sanità. D’altra parte – aggiunge Crocetta – la posizione del governo regionale è sempre stata chiara: pensiamo che il Muos oggi non abbia i necessari pareri sanitari e che i lavori non possano proseguire né l’impianto possa essere messo in funzione».
«Ribadisco che l’affermazione dell’assessore è totalmente non condivisa dal governo regionale nella sua totalità ha quindi concluso il presidente della Regione -. Noi tuttavia siamo pluralisti e non censuriamo la libertà d’opinione della gente».
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